Saccheggi e linciaggi caos ad Haiti di Paolo Passarini

I G.I. occupano la sede della radio-tv: incitava alla violenza. Feriti 4 reporter Usa I G.I. occupano la sede della radio-tv: incitava alla violenza. Feriti 4 reporter Usa Saccheggi e linciaggi, caos ad Haiti Arrivano nuovi mar ines ì WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Due mosse compiute ieri dagli americani annunciano che la situazione a Haiti è vicina a una svolta. Nella notte, reparti di Ranger hanno preso possesso delle stazioni radio-televisive. Intanto il Pentagono annunciava l'invio di altre truppe a rafforzare un contingente già al pieno dei 20 mila uomini preventivati. Tutto lascia supporre che gli americani si preparino a uno scontro con i militari della giunta golpista, dopo avere tentato di stabilire con loro una stretta collaborazione per gestire il ritorno alla democrazia. La situazione, d'altra parte, sta sfuggendo a ogni possibile controllo. Per ieri, terzo anniversario del golpe che mandò in esilio il legittimo presidente Jean-Bertrand Aristide, erano state annunciate grosse manifestazioni di massa. Ci sono state, ma dall'inizio si sono trasformate in azioni di saccheggio. Il bersaglio principale è stato una specie di supermercato che si diceva appartenesse all'odiato capo della polizia Michel Francois. Ma è sembrato trattarsi di una spiegazione «politica» a posteriori, mentre i saccheggi si svolgevano anche da altre parti. I soldati americani dopo un po' sono intervenuti nel tentativo di fermare gli assalti a negozi e magazzini, invasi da centinaia di persone, alcune delle quali intente a buttare giù dai tetti sacchi di riso o di fagioli. Ma l'operazione d'ordine condotta dai militari americani è completamente fallita. Ranger e Marine si sono alla fine ritirati mentre i saccheggi continuavano. Dalla sede di un gruppo paramilitare legato ai generali golpisti, il Fronte per l'Avanzamento e il Progresso a Haiti, sono stati esplosi dei colpi d'arma da fuoco quando alcune centinaia di manifestanti si sono avvicinati minacciosamente. Tre haitiani sono rimasti uccisi, tra cui l'autista che lavorava per una troupe televisiva americana e un miliziano. Quattro fotografi americani sono stati feriti durante una sassaiola lanciata dalla sede del Fpah. La situazione sta rapidamente degenerando, mentre mancano due settimane alle annunciate, ma tutt'altro che certe, dimissioni della giunta golpista e al ritorno di Aristide. Gli americani si preparano al peggio e l'occupazione delle stazioni radio-televisive è un chiaro segno di questa consapevolezza. Uomini armati di mitra «M-16» hanno fatto irruzione nei centri trasmissione alle due del mattino, ordinando a tutti i presenti di andarsene e non tornare fino a comunicazione contraria. «Sostanzialmente gli abbiamo detto che non c'è più bisogno di loro», ha detto il tenente Gail Yoshitani. L'ambasciatore americano a Haiti, Thomas Swing, ha più tardi spiegato che l'occupazione delle stazioni radio-televisive è stata resa necessaria dal carattere sovversivo delle loro emissioni. «Incitavano il popolo alla violenza e agitavano un fervore nazionalistico che può essere molto pericoloso», ha detto il portavoce dell'ambasciata Stan Schrager. Ma è chiaro che, con questa mossa, gli americani hanno soprattutto voluto privare la giunta golpista di un importante punto di riferimento anche per il futuro. Il Pentagono non ha comunicato quanti uomini esattamente saranno mandati a rafforza¬ re il contingente di occupazione a Haiti. Si parla di alcune migliaia. La ragione di questa decisione imprevista sembra piuttosto evidente. Il governo degli Stati Uniti si è convinto che molto difficilmente il Parlamento haitiano voterà un'amnistia generale contro i militari golpisti e prevede che, di conseguenza, Raoul Cedras e compagnia si rifiutino di dimettersi. In tal caso, se non vorranno perder la faccia, gli americani dovranno imporre le dimissioni con la forza. Cedras e gli altri dovranno essere posti in stato di arresto. Questo significherà aprire una situazione di scontro senza la spinta offerta da un'invasione. Militarmente non dovrebbero esserci problemi, ma sarà difficile riconoscere i nemici e la situazione diventerà ancora più pericolosa. Paolo Passarini I simpatizzanti della giunta attaccano un corteo prò Aristide Tre morti ì Un uomo sospettato di aver gettato una granata contro un corteo di sostenitori di Aristide viene linciato dalla folla e poi salvato dall'intervento dei marines

Persone citate: Bertrand Aristide, Cedras, Gail Yoshitani, Marine, Michel Francois, Ranger, Raoul Cedras, Thomas Swing

Luoghi citati: Haiti, Stati Uniti, Usa Saccheggi, Washington