Tele + nel mirino dei giudici

Tele + nel mirino dei giudici Tele + nel mirino dei giudici Koelliker racconta a Di Pietro tutti i retroscena della pay-tv MILANO. Un ex socio di Tele-f, pay-tv del gruppo Fininvest, l'importatore di automobili Luigi Koelliker, interrogato da Di Pietro nell'ambito dell'inchiesta sulla Guardia di Finanza, avrebbe ricostruito al giudice milanese la storia della sua partecipazione all'azionariato della società. Lo riferisce il settimanale L'Espresso. Secondo il settimanale, Koelliker avrebbe raccontato che Silvio Berlusconi, dopo l'approvazione della legge Mammì, propose a lui e ad altri amici di acquistare il 10% ciascuno del capitale della società, investendo un miliardo per ogni quota. «Pur non avendo interessi nel settore - avrebbe detto Koelliker - accettai a titolo di amicizia». L'accordo, secondo quanto riporta L'Espresso, prevedeva per i nove soci che affiancavano così la Rti nell'azionariato Tele+ (Mario e Vittorio Cecchi Gori, Leonardo Mondadori, Luca e Pietro Formenton, Pietro Borali, il produttore di acque minerali Bruno Mentasti, il petrolie¬ re Massimo Moratti, l'immobiliarista Renato Della Valle, il finanziere Mario Rasini e lo stesso Koelliker) la possibilità di non partecipare ad un eventuale aumento di capitale. In effetti, sempre secondo il settimanale, nel '91, alcuni soci, Koelliker, Mentasti e Borali, non avrebbero sottoscritto per la loro quota l'aumento di capitale a 150 miliardi. La quota di Koelliker sarebbe stata ceduta per i nove decimi alla Cit, Compagnie Internationale de Telecommunications, e Koelliker avrebbe ricevuto in pagamento 900 milioni con un assegno della Bil, la Banque Internationale a Louxembourg. Il restante pacchetto sarebbe stato ceduto nel '94 al grappo Kirch, dopo essere stato «parcheggiato - riferisce il settimanale - alla fiduciaria lussemburghese Nantoc». Koelliker avrebbe detto di non aver mai saputo chi ci fosse dietro le due società lussemburghesi, e di aver sempre trattato con il Grappo Berlusconi. |Agi]

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