Manette allo stilista Etro

Milano, nuova valanga di arresti. L'ex leader del psi: interrogatemi a Hammamet Milano, nuova valanga di arresti. L'ex leader del psi: interrogatemi a Hammamet Manette allo stilista Etro Arresti domiciliari per lui e Bellotti Finora scoperti 30 miliardi di tangenti MILANO. Moda, e altro. Va a 360 gradi l'inchiesta sulle mazzette finite alle Fiamme gialle e agli 007 del fisco. E quello che arriva da Tangentopoli è ancora un bolletino di guerra. Manette e poi arresti domiciliari a Girolamo Etro, titolare della omonima griffe e a Fabio Bellotti della B&B tessuti. Stessa sorte per Francesco Sempio, presidente della Euricom di Vercelli, la più grande società italiana di trasformazione del riso. Ma non si esaurisce qui l'elenco degli ordini di arresto chiesti da Di Pietro e firmati dal giudice delle indagini preliminari Andrea Padalino. In manette finiscono pure un funzionario dell'Ufficio imposte dirette, Enninio Di Carlo, e un ex funzionario dello stesso ufficio, Celestino Cuciniello. Nuovo ordine di arresto in carcere pure per Carlo Capitanucci, il colonnello già detenuto a Peschiera del Garda. Altri arresti sono in arrivo, segno che il terremoto sui controlli fiscali è tutt'altro che finito. Secondo un calcolo, che gli inquirenti definiscono approssimativo per difetto, le tangenti intascate dalle Fiamme gialle accertate fino ad ora ammontano a 30 miliardi. Una montagna di danaro pagata per evitare, addolcire, depistare i controlli del fisco. Al calcolo miliardario mancano le somme che gli 007 del Secit hanno preso da diverse imprese, mondo della moda compreso. Proprio tra gli stilisti, a due giorni dalle sfilate di Milano, si abbatte ancora una volta il ciclone. Ieri è toccata ad Etro. Quaranta negozi nel mondo da oltre 25 anni la Etro si è imposta come griffe. La produzione spazia tra sete, cachemire, abbigliamento uomo e donna, accessori e profumi. Girolamo Etro ha sborsato 500 milioni per allentare i controlli fiscali sull'azienda. Con lui sono stati arrestati Erminio Di Carlo, funzionario delle imposte accusato di aver preso la mazzetta, e il colonnello Carlo Capitanucci, già detenuto a Peschiera, accusato di aver partecipato alla combine. Finisce agli arresti domiciliari anche Francesco Sempio di Vercelli, a capo della Euricom, da non confondere con la Eurico del Gruppo Ferruzzi, big nella trasformazione del riso. Sempio con la sua European Rice Company avrebbe pagato pure lui ( 150 milioni) l'ex tenente colonnello Manlio Berte (già detenuto) per depistare i controlli fiscali su una fornitura di riso al Terzo Mondo. Già sotto inchiesta, Sempio riceve ora un ordine di arresto che si trasforma dopo l'interrogatorio in detenzione domiciliare. Dal riso si passa ai tessuti. Va in carcere Fabio Bellotti, legale rappresentante della azienda tessile B&B. Già interrogato da Di Pietro nel marzo scorso Bellotti aveva negato di pagare tangenti. Adesso le manette. Di moda si parla ancora nel nuovo ordine di arresto per l'ex funzionario delle imposte dirette Salvatore Cuciniello. Sarebbe stato lui, secondo l'accusa, a prendere i 100 milioni versati dalla Armani spa per evitare noie fiscali. L'elenco degli stilisti destinati a sfilare nel corridoio della procura non è però ancora completo. Fino ad oggi sono stati interrogati, e hanno ammesso le accuse, Krizia, Armani, il gioielliere Buccellati e Ferrè. In carcere ci sono poi Luigi Monti della Basile, che nel pomeriggio è stato messo a confronto con l'amministratore delegato della casa di moda Di Luccio, e da ieri Girolamo Etro. I prossimi? Interrogatori, arresti, confessio¬ ni e pure scarcerazioni. Da ieri sono agli arresti domiciliari Sabino Bianchi e Angelo Basile, titolari della Landys & Gir. Erano finiti a San Vittore con l'accusa di avere sborsato 200 milioni per ottenere una verifica fiscale in un momento preciso, a contabilità in ordine. E intanto i legali di Craxi chiedono che l'ex leader psi venga interrogato per rogatoria ad Hammamet. «Ha diritto di esercitare il principale diritto di difesa che consiste nel dichiarare la sua verità sui fatti cui si riferisce l'imputazione e ritiene che l'impossibilità di lasciare il luogo di attuale residenza a causa della malattia, non possa costituire ostacolo all'esercizio di tale diritto». Fabio Potetti Il sostituto procuratore Antonio Di Pietro Il procuratore generale della Cassazione Vittorio Sgroi (a lato) ha parlato ieri al plenum del Csm, presente il Guardasigilli Alfredo Biondi

Luoghi citati: Etro, Hammamet, Milano, Peschiera Del Garda, Vercelli