Finalmente si capisce di Lietta Tornabuoni

r PERSONE Finalmente si capisce INALMENTE si capisce: ecco allora, un perché dell'antico mistero degli evasori fiscali. Per almeno trent'anni la (dotta all'evasione fiscale» è stata proclamata (e sempre con vibrata intensità, sempre al primo posto, sempre in nome della giustizia e dell'eliminazione d'uno scandalo iniquo) da ogni nuovo o vecchio governo della Repubblica. Per almeno trent'anni, la lotta continua non è stata vinta e magari neppure combattuta: come capita ancora e più che mai adesso, a pagare tutte le tasse sono sempre stati i lavoratori dipendenti, a venir taglieggiati per via del bilancio dello Stato sono sempre stati i più deboli, i vecchi, i malati. Gli evasori, poco o niente. Gli evasori diventavano nel corso del tempo fantasmi innominati, entità indistinguibili, Primule Rosse inafferrabili, Uomini Ombra incorporei, Speedy Gonzales irraggiungibili. Ogni tanto i giornali pubblicavano con sdegno notizie e cifre dell'evasione fiscale, secondo le quali gli industriali risultavano guadagnare meno dei loro operai, i commercianti risultavano frequentatori delle mense gratuite della Caritas, i professionisti risultavano poveri in canna. A leggere, veniva una gran rabbia. Ma non succedeva nulla: gli evasori continuavano a essere imprendibili. Per almeno trent'anni ci siamo chiesti come mai, il ministero delle Finanze non poteva, cercarli, snidarli e far pagare pure loro, possibile che a una simile ingiustizia non si dovesse mettere riparo, perché non fanno il loro lavoro? Per almeno trent'anni una risposta è stata sempre identica, il ministero delle Finanze è disarmato, è impotente, non ha personale sufficientenon ha le strutture necessarie, non ha mezzi, non ce la fa: hanno continuato a ripeterlo tutti i ministri, dai più autorevoli come Visentini apiù remoti come TremelloniPreti, Ferrari Aggradi, Colombo, Tanassi. Pochi li credevano: quando un problema non viene risolto per decenni, significa che non si vuole risolverloMolti pensavano che mancasse quanto allora si chiamava «la volontà politica»che i governi democristiane/o socialisti intendessero salvaguardare dagli asprdoveri fiscali i loro grandelettori, gli strati sociali che garantivano a loro un consenso forte e al Paese un certo dinamismo economico; che esistesse tra governed evasori una specie di patto implicito oppure esplici to, noi non vi diamo fastidio e voi ci sostenete. Adesso le cronache giudiziarie riguardanti persone della Guardia di Finanza forniscono qualche informazione in più. Alcuni di quelli che avrebbero dovuto identificare gli evasori li ricercavano, sì, e li trovavano: ma non per farli pagare. Invece, per farsi pagare per non farli pagare. Naturalmente non si dice che la Guardia di Finanza fosse o sia tutta corrotta; ci mancherebbe altro, sarebbe abusivo e ingiusto generalizzare gli attuali avvisi di reato, le testimonianze di ricatti subiti, le accuse d'estorsione, le prove di colpevolezza. Naturalmente non si può affermare, finché una sentenza non l'abbia provato, che fosse corrotto il gruppo d'elite dei superispettori del Secit, il servizio centrale degli ispettori tributari istituito per disperazione nel 1980 dal ministro Reviglio, adesso in parte sospettato d'aver consentito tra l'altro all'Enimont un'evasione per novecento miliardi, prossimo forse a venir sostituito per disperazione da un ulteriore nuovo- supeEGOFpOj.di superispettori. Naturalmente si capisce che la politica non era estranea ai casi di corruzione nella Guardia di Finanza: quando l'aria che tira è quella, quando dai controllori si vuole in realtà che non controllino, quando nasce dai governi un clima di lassismo e d'illegalità, non è poi così sorprendente che alcuni, potendo, si lascino andare in proprio ad altri lassismi e illegalità. Ecco allora uno dei motivi per cui grandi e piccoli evasori fiscali hanno potuto per decenni evitare di pagare le tasse dovute, limitandosi a volte a pagare ad alcuni ispettori, ufficiali o agenti della Finanza mazzette magari irritanti o dolorose ma sempre ridotte, di molto inferiori. Adesso che s'è capito, adesso che i magistrati sono intervenuti, sarà interessante vedere se la «lotta all'evasione fiscale», proclamata e promessa da Berlusconi come da tutti i suoi predecessori, continuerà oppure no ad andare come al solito. Lietta Tornabuoni

Persone citate: Berlusconi, Reviglio, Speedy Gonzales, Tanassi, Visentini