Costa: «Basta spese folli Ora i conti li controllo io»

Costa: «Basta spese folli Ora i conti li controllo io» Costa: «Basta spese folli Ora i conti li controllo io» L'ASSISTENZA RIFORMATA TROMA RE mesi fa il ministro Dini mi chiese il via libera per 5600 miliardi di tagli alla Sanità, e io lo diedi. Ora vedo che occorre alzare il livello a 6000 miliardi e oltre: va bene, non farò barricate, ma questi ulteriori sacrifici non avranno la mia approvazione». Al termine della trattativafiume con i sindacati Raffaele Costa, ministro della Sanità, non nasconde un certo disappunto. Ma difende «tutte le misure che ho individuato quest'estate per dar seguito alla richiesta di Dini ed ho racchiuso nel disegno di legge di riforma. Sono misure che vanno in direzione dell'efficienza e dell'economicità. Mi spiace, però, vedere che su altri capitoli di spesa, per esempio la Difesa, non sia stata usata la stessa mano pesante». Ministro, andiamo sul concreto: alcune misure sembrano già definite, altre no. Per esempio: introdurrete il ticket sui pasti negli ospedali? «Non lo credo, è stata solo un'ipotesi. Far pagare i pasti ai ricoverati poteva avere una sua ragionevolezza, ma non sarebbe servito a molto, perché la raccolta di queste 10 mila a pasto avrebbe comportato un forte aggravio burocratico e sarebbe stata senza dubbio altamente impopolare». E le fasce di reddito che dovrebbero pagare interamente anche i farmaci salvavita? «Be', questo è invece un po' più ragionevole. C'è chi dice che al di sopra degli 80 milioni lordi annui di reddito familiare, si pagano anche le medicine. Però è ancora una misura tutt'altro che decisa, non ho ben capito dove vogliono arrivare». Quali sono invece i punti certi, che lei difende più degli altri? «La norma secondo me più importante è quella relativa alle tariffe ospedaliere. Gli ospedali, in sostanza, non potranno più avere un rimborso a pie di lista delle spese sostenute per le prestazioni, ma dovranno rientrare con i loro costi in un tariffario prestabilito. Oggi per un'appendicectomia, si possono anche registrate dieci giorni di degenza, costo unitario 800 mila, totale 8 milioni. Dal primo gennaio '95 ci sarà un tariffario in base a cui l'azienda-ospedale non potrà più contare che sul pagamento della prestazione in base alla tariffa prestabilita». E sul fronte dell'efficienza? «Be', questo che abbiamo visto è un momento di recupero di efficienza. Ma c'è dell'altro: per esempio, le liste d'attesa gonfiate per ricoveri e operazioni. Diventeranno pubbliche, salvando la riservatezza del nome e del tipo di operazione. Le liste per operazioni, le liste per le visite, per la diagnostica, saranno tutte trasparenti e consultabili, in modo tale che se il cittadino deve andare in un ospedale, ha la tranquillità di sapere che non verrà sorpassato da altri dopo di lui, che le liste non potranno più essere gonfiate per favorire la clinica privata poco distante...». E poi, ministro, c'è la chiusura degli ultimi manicomi... «Sì, entro il 31 dicembre del '95 tutte le strutture residue manicomiali chiuderanno. A condizione che siano in grado di funzionare, al posto dei vecchi ospedali e chiudendo quelli sottoutilizzati, delle strutture dove potremo trasferire questi 1617 mila ammalati che sono ancora ricoverati nelle strutture». Ci spieghi meglio questa imminente rivoluzione delle confezioni dei farmaci. «Già, una rivoluzione, perché entro i primi mesi del '95 tutte le confezioni dei farmaci dovranno essere razionalizzate, cioè le dosi offerte andranno rapportate alle necessità terapeutiche correnti. Questo al fine di ridurre gli sprechi e i costi dei medicinali solo parzialmente utilizzati che scadono e si perdono». Come l'hanno preso, i sindacati, questo pacchetto di modifiche? «Non lo so con certezza, ma se non altro mi sembra che mi abbiano riconosciuto l'onore delle armi. I tagli ci sono, ma c'è anche una logica». Sergio Luciano Si pagherà anche al pronto soccorso Solo il 30% del personale sarà rimpiazzato 1 Le analisi oggi gratis oltre i 60 anni e prima dei 10 si pagheranno fino ai 65 anni, e anche oltre per i redditi alti Ricette per prestazioni specialistiche: viene introdotto il limite delle 8 prestazioni a ricetta Farmaci di fascia A: non più gratuiti al di sopra di un certo reddito, ancora da precisare Ospedali: quelli con meno di 120 posti letto verranno chiusi o riconvertiti in case per anziani, salvo rare eccezioni Ticket per il pronto soccorso: lo pagherà chi chiede al pronto soccorso prestazioni non urgenti Personale: potrà essere sostituito solo il 30% di quello che va in pensione; per gli altri, o mobilità o nessun rimpiazzo Ricoveri: le liste d'attesa diventano «trasparenti»: tutti sapranno chi hanno prima e chi dopo di sé 8 10 Pagamenti a tariffa: per ciascuna prestazione ospedaliera Usi, Regioni e governo stabiliranno «tetti» cui gli ospedali dovranno attenersi Acquisto beni e servizi: anticipo dei tempi di pagamento per ottenere sconti e centralizzazione degli acquisti Riduzioni generalizzate dei prezzi dei farmaci: minimo il 3%, massimo in proporzione con il fatturato di ciascuna specialità 11 Cambiano entro il primo semestre del '95 le confezioni dei farmaci, per adeguarsi alla cura-standard: meno pillole e fiale sprecate 12 Manicomi residuali: verranno aboliti entro fine '95 e trasformati in strutture per anziani, previo collocamento altrove degli ultimi ricoverati V LA MANOVRA IN CIFRE [Finanziaria '94-95, dati in miliardi di lire] TOTALE 48.000 TAGLI 27-28.000 ENTRATE 21-22.000 di cui: CONCORDATO FISCALE 10.000 RECUPEnC EVASIONS 3.000 CONDONO EDILIZIO 5.000 TAGLI AGEVOLAZIONI 3.000 CONDONO PREVIDENZIALE 1.700-1.800 COME GAMBIERA' L'ASSISTENZA SANITARIA A destra il ministro della Sanità Raffaele Costa

Persone citate: Dini, Raffaele Costa, Sergio Luciano