Mastroianni 20 anni dopo commissario tra i delitti

«A che punto è la notte» di Loy, da Frutterò e Lucentini «A che punto è la notte» di Loy, da Frutterò e Lucentini Mastroianni, 20 anni dopo commissario tra i delitti TORINO. Il commissario Santamaria è di nuovo in pista. Con la febbre a 39, sotto la neve che cade, viene svegliato di notte per un caso urgente. Hanno ammazzato un prete, un predicatore mezzo eretico, in una chiesa del centro.... Il centro è quello di Torino, il commissario è Marcello Mastroianni, la storia «A che punto è la notte», dal romanzo di Frutterò e Lucentini. Presentato in anteprima all'Auditorium Rai domenica sera, a conclusione del Premio Italia, il film per la tv che dovrebbe andare in onda su Raidue il 15 e 16 dicembre è firmato da Nanni Loy. Sarà lui a misurarsi con «La donna della domenica» di Comencini, il grande successo tratto da un altro famoso bestseller della coppia. «Il romanzo mi ha attirato per la ricchezza di storie e di personaggi - ha detto il regista -. E' un ottimo punto di partenza: in casi del genere, la tenuta tv è assicurata», Prodotto dal consorzio delle tv pubbliche Eca, di cui fa parte anche la Rai, «A che punto è la notte» è stato approvato prima ancora di avere la sceneggiatura pronta: i nomi di Frutterò e Lucentini, Loy e Mastroianni hanno fatto da garanzia. Già venduto in 10 Paesi, tra cui Scandinavia e in Russia, il film tv è in trattative anche per Spagna, Belgio, Grecia, Olanda, Canada e America Latina. «Il costo di 6 miliardi 700 milioni di lire (di cui 2 della Rai) - ha detto Max Gusberti, della fiction Rai si sta rivelando un ottimo investimento». Un prete che salta in aria mentre predica ai suoi fedeli, un poliziotto ucciso mentre segue una pista, magia nera, passione, alcolizzati, signore della buona società, prostitute, mafiosi innocenti e dirigenti d'azienda colpevoli. Scritto più di 15 anni prima di Mani Pulite, il romanzo in qualche modo previene la bufera di Tangentopoli, raccontando di una colossale truffa ai danni di un'azienda, la Fiat. «All'inizio pensavamo di non mettere il nome - hanno scherzato all'anteprima Frutterò e Lucentini - ma capite che parlare di un'azienda che produce macchine qui senza fare nomi, è persino ridicolo». I due autori hanno accolto con entusiasmo la proiezione del tvmovie. «A Loy avevamo chiesto soltanto una cosa: di fare un film divertente, che non cedesse ai lenti ritmi della tv, perché non crediamo alla nobiltà della noia. Ci ha accontentato. Siamo soddisfattissimi. Ha centrato la vicenda e l'atmosfera della città». Torino, ripresa nelle sue zone più belle - il Po, la collina, il cen¬ tro, il Valentino - è protagonista importante del libro e del film. Una città difficile da rendere? «Non tanto - dice Loy - ma ci sono stati problemi tecnici: il freddo, tante scene notturne con la neve. Per le mani gelate, dei nostri tecnici hanno avuto persino un incidente». Lungo quasi 4 ore, «A che punto è la notte» è molto fedele al romanzo, anche nella scelta degli attori. Oltre a Mastroianni, Max Von Sydow è l'arcivescovo di Torino, Angela Finocchiaro la Pietrobono, buffa assistente di Santamaria, Ennio Fantastichini il mafioso «buono»; e poi Marie Laforèt, Alessandro Haber, Leo Gullotta, Renato Carpentieri, Imparato, Fantoni, Loche. Unico neo, a volte, l'accento torinese troppo esagerato. Applausi, risate, attenzione: il pubblico ha accolto bene il film. Regista e autori pensano già al futuro. Frutterò e Lucentini preparano una nuova puntata al romanzo, sempre con Santamaria, e «promettono» di lavorarci in fret¬ ta. «In loro attesa», Loy progetta per la Rai un film dal romanzo del giudice Mannuzzu, «Procedura», ambientato in Sardegna. «Ma il momento in Rai è confuso - frena il regista -. Vedremo». Cristina Caccia Marcello Mastroianni: il suo commissario Santamaria ha chiuso il Premio Italia