Trasporti oggi il Nord in tilt

Trasporti, oggi il Nord in tilt Astensioni articolate di 8 ore, inutile un tentativo di accordo in extremis Trasporti, oggi il Nord in tilt Domani scioperi in Centro Italia, giovedì nel Sud ROMA. Parte oggi la «tre giorni» di fuoco per il trasporto pubblico locale. I sindacati confederali dei trasporti e quello autonomo Faisa-Cisal hanno, infatti, confermato gli scioperi interregionali di 8 ore dei 140 mila autoferrotranvieri. Si comincia oggi, dunque, nel Nord Italia: a fermarsi saranno gli autobus e le metropolitane in Val d'Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Friuli, le province autonome di Trento e Bolzano, Veneto ed Emilia Romagna. La protesta si sposterà, domani, nelle regioni del Centro Italia interessando Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo e Molise. Giovedì, infine, sarà la volta delle regioni del Sud: Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. Nel corso degli scioperi, verranno garantite, secondo le modalità stabilite territorialmente, al¬ cune fasce orarie, come prevede la legge 146. Questo nuovo round di azioni di lotta segue lo sciopero nazionale di 24 ore, che, il 15 settembre scorso, ha paralizzato l'intero comparto e potrebbe precedere, se la vertenza degli autoferrotranvieri non conoscerà positivi sviluppi, nuove agitazioni preannunciate per il mese prossimo. In particolare, è previsto un nuovo sciopero di 24 ore con una manifestazione nazionale a Roma nella prima settimana di ottobre. Al centro di questa vertenza, vi sono le rivendicazioni delle organizzazioni sindacali su tre questioni di fondo: il rinnovo del contratto di lavoro scaduto da quasi tre anni, la riforma del disastrato comparto oberato da un debito di oltre 13 mila miliardi, il riordino del fondo previdenziale della categoria. I sindacati chiedono, quindi, al governo il «massimo impe¬ gno» affinché il decreto 475 del 30 luglio scorso, contenente misure di risanamento dei deficit di gestione, sia convertito in legge entro i 60 giorni previsti. Per le organizzazioni dei lavoratori, inoltre, la legge finanziaria deve contenere le risorse necessarie per gestire la ristrutturazione del sistema previdenziale e rinnovare il contratto. Ieri, intanto, si è svolto un incontro tecnico tra Federtrasporti, Fenit e Anac e le organizzazioni sindacali. Ma questo vertice, convocato la scorsa settimana, non è stato ritenuto sufficiente per sospendere gli scioperi. Siamo, infatti, in una fase d'attesa: le associazioni aziendali hanno consegnato un documento che tocca le principali questioni della vertenza, e i sindacati hanno preso tempo per valutarlo attentamente. [AdnKronos]