Milano ai ferri corti Lega e Azzurri

Milano, ai ferri corti Lega e Azzurri Pilo, l'uomo dei sondaggi di Forza Italia, attacca il sindaco del Carroccio: città invivibile Milano, ai ferri corti Lega e Azzurri «All'ombra del Duomo la Lega ha fatto fallimento» Fonnentini: «Manovra coordinata contro di noi» MILANO. L'uomo dei sondaggi di Forza Italia contro il sindaco della Lega. Gianni Pilo contro Marco Formentini. «Città invivibile, a rischio, peggiore oggi, dopo un anno di amministrazione leghista», tuona Pilo. Risponde per le rime Formentini: «Una città come le altre grandi metropoli del mondo, aggredita dalla criminalità, dove i cittadini si sentono insicuri ma nella quale proprio noi della Lega stiamo premendo sul governo perché cambi una legislazione lassista». Di nuovo, come quaranta giorni fa, di nuovo l'un contro l'altro (dialetticamente) armati. Tema del contendere, sempre lo stesso, Milano, città d'elezione per Pilo, città che l'ha eletto per Fonnentini. Accusa Pilo: «Esiste un'emergenza Milano», spiega, papale papale, presentando l'ultimo dei sondaggi che non è farina del suo sacco: no, questa volta le interviste ai 673 cittadini-campione Pilo non le ha fatta fare alla sua Diakeron ma alla «neutrale» Cirm. E giù a snocciolare cifre, dati, grafici che documentano («senza possibilità di equivoci») che la Milano di Formentini, quella Milano che era e resta il fiore all'occhiello della Lega, non ò una città sicura (per il 66,6% degli intervistati) e che nell'ultimo anno le cose sono peggiorate: più scippi, più aggressioni, assistenza sanitaria non migliore (per il 40,9% del campione), trasporti pubblici inadeguati come dodici mesi fa (secondo il 43,7% degli intervistati). Idem per il verde (situazione peggiorata per il 42%), per i sei-vizi anagrafici (identici per il 42,9%). Eh sì, proprio un pessimo ritratto di città, quello descritto dal mago dei sondaggi. Milano metropoli grigia, poco allegra, con servizi sociali per nulla all'avanguardia e soprattutto pericolosa. Certo, sull'analisi di Pilo conta molto la disavventura d'agosto: quella notte nella quale, rimasto al buio il palazzo in cui abita, vanamente il parlamentare di Forza Italia aveva chiesto («da normale cittadino, senza qualificarmi come onorevole») l'intervento della polizia perché controllasse la presenza di strani individui in zona. Vero, annuisce Pilo: «Ma come nella prima Repubblica - sono le sue conclusioni polemiche - i governanti locali si preoccupano di quello che sentono loro e non di quello che sentono i cittadini». Insomma, la rivoluzione della Lega a Milano sembra proprio fallita. Parola di Pilo: «Da parte di chi ci governa non c'è l'abitudine a considerare il benessere dei cittadini come un valore, tanto che le denunce sono rimaste lettera morta e il degrado morale ha raggiunto livelli intollerabili». Picchia duro. Pilo. A scapito d'equivoci, nega una propria candidatura a sindaco: il braccio di ferro tra Forza Italia e la Lega a Milano dura ormai da mesi. Ma di Forza Italia, Formentini non ne vuole sentir parlare. Figurarsi, poi, se lo preoccupano i sondaggi di Pilo, dell'«operatore di marketing Pilo» come lui lo definisce. «Mi sembrano - risponde - una costruzione fantasiosa». E poi via con la controreplica politica: «Milano è la sola grande città italiana amministrata dalla Lega, stiamo assistendo a un'azione coordinata, in cui si distinguono i forzisti, per dimostrare la nostra presunta inefficienza». Insomma, una specie di complotto forzista che per Formentini è fin troppo evidente: «Penso alle ultime uscite dell'onorevole Teso, allo stillicidio di dichiarazioni e sondaggi di Pilo, a certi articoli su periodici e quotidiani del gruppo di Segrate. Possibile sia tutto una coincidenza?», [r. m.) Il sindaco di Milano Marco Formentini