La maledizione di «Mr Psycho» di Bruno Ventavoli

Inglesi e francesi si danno battaglia per un libro dell'ex consigliere di Mitterrand Morto lo scrittore Robert Bloch La maledizione di «Mr. Psycho» EER quelle strane maledizioni del successo era da trent'anni il «signor Psycho». Perché gli oltre 400 racconti e 20 romanzi che aveva scritto erano stati oscurati dallo sguardo psicopatico di Anthony Perkins. Lo scrittore cult che inventò il motel degli orrori, Robert Bloch, è morto di cancro nella sua casa di Los Angeles. Era nato a Chicago 77 anni fa. Straordinario vivisettore delle perversioni umane, era dotato di uno straordinario senso dell'umorismo. In agosto, già malato, scrisse il proprio necrologio, chiedendo di essere cremato e che le sue ceneri fossero raccolte in un'urna a forma di libro. Debuttò nel racconto ancora minorenne, e si guadagnò da vivere in giovinezza vergando racconti e cronache di «true crimes» su riviste da pochi cents. Mentre il suo maestro Lovecraft sosteneva che i «cercatori di orrore» frequentavano luoghi lontani e bizzarri, Bloch decise di guardare nelle mille Peyton Place intorno a sé. Un giorno, nel 1957, in un paesino del Midwest la polizia scoprì che Ed Gein, pio vecchietto noto per essere un fidato baby-sitter, era un serial killer col vizietto del cannibalismo. Aveva preso gusto nello scannare una prosperosa barista divorziata e collezionò una lunga serie di omicidi muliebri. Con la pelle del petto strappata alle vittime si confezionava deliziosi corpetti, con le gambe comodi stivali, e girava nelle notti di luna piena orrendamente metamorfizzato in donna. Bloch si ispirò a questa vicenda, la trasferì in un motel, inoculò un pizzico di turbamento edipico nella mente del personaggio Norman Bates (interpretato poi da Anthony Perkins), e pubblicò il romanzo Psycho nel '59. Vendette l'opera a un agente senza sapere che fosse per Hitchcock e commise l'errore di non chiedere una percentuale sugli incassi del film che ne avrebbero tratto (la sceneggiatura alquanto infedele fu di Joseph Stefano). Il successo enorme di pubblico (la critica snobbò con sicurezza) ottenuto da Psycho (il film in Italia fu Psyco, senza l'«h») impose a Bloch la fama e un seguito. La saga è arrivata malamente al quarto episodio (c'è anche la parodia di Steno, Psicosissimo, con Vianello e Tognazzi), con uno strascico nel Silenzio degli innocenti, perché Thomas Harris confessa apertamente di essersi ispirato alla vicenda di Ed Gein. Ma Bloch non è stato solo Norman Bates. Tra i suoi romanzi, tradotti in italiano, La sciarpa. Il regno della notte, L'ira di Cthulu. Come sceneggiatore cinematografico pasticciò un remake del capolavoro dell'espressionismo tedesco Il gabinetto del dottor Calligari. Per William Castle scrisse Passi nella notte con Barbara Stanwyck e Cinque corpi senza testa, con una psicopatica Joan Crawford che faceva cadere la sua mannaia sul collo degli spasimanti. Incontrò Peter Cushnig e Christopher Lee per II teschio maledetto, un film geniale girato da Freddie Francis. Poi vennero II mistero dell'isola dei gabbiani, Il giardino dei supplizi, La casa che grondava sangue, La morte dietro il cancello. Per la tv, Bloch cominciò a lavorare nel '61, scrivendo sceneggiature di una serie interpretata da Boris Karloff. Seguirono episodi di Star Trek, di Alfred Hitchcok presenta, di Ai confini della realtà. Un giorno gli dettero Le notti di Salem di King con l'incarico di sceneggiare un «pilot» per una serie destinata al piccolo schermo. Bloch si mise al lavoro con l'impegno solito che lo contraddistingueva. Ne trasse un copione di cui andava orgoglioso che passò al vaglio di quasi quaranta cervelloni della produzione. Ognuno ci mise le mani per migliorare la storia. Alla fine risultò qualcosa di completamente diverso, di «sabotato» come si divertiva a dire. Una vicenda emblematica dei rapporti difficili che sempre intercorsero tra i boss di Hollywood e «Mr. Psycho», rimasto prigioniero di un romanzo diventato successo suo malgrado. Bruno Ventavoli

Luoghi citati: Chicago, Hollywood, Italia, Los Angeles