La droga brutta favola da raccontare ai bambini di Gigi Padovani

La droga, brutta favola da raccontare ai bambini Arriva in Italia un libro rivolto a chi ha più di quattro anni La droga, brutta favola da raccontare ai bambini E «BUCO» TMILANO EO è un ragazzino di otto o nove anni, vive in una grande città e nel parco che attraversa tutti i giorni per andare a scuola incontra Lisa, una ragazza un po' strana dallo sguardo trasognato. I due diventano amici, ma un giorno il bambino è turbato da un gesto che non aveva mai visto: Lisa si sta sfilando dal braccio l'ago sottile di una siringa. «E' veleno, Teo - gli spiega -. Capisci? Veleno. Ma io ne ho bisogno per vivere». E' l'avvio di una favola sulla droga che farà scalpore, perché è rivolta ai bambini «dai quattro anni in su»: il primo libro di narrativa in Europa che affronta questo problema rivolgendosi ai più piccoli. Il volume, ben illustrato da Sita Jucker e scritto con un certo garbo da Regine Schindler (una autrice svizzera di libri per ragazzi che vive a Zurigo, specializzata in pubblicazioni di tipo religioso), sta per arrivare in libreria con le Edizioni Arka e si intitola «Lisa, di quale viaggio parli?». Trenta pagine di una «storia vera» raccontata con il linguaggio che finora era destinato alle gesta di anatroccoli, porcellini, draghi e streghette. Dopo l'omosessualità, i genitori che litigano, l'abuso sessuale in famiglia, cade un altro tabù nel giardino non più protetto dell'infanzia: il dramma della tossicodipendenza spiegato insieme con l'alfabeto. Da tempo la letteratura per i ragazzi affronta problemi d'attualità, ma in genere si rivolge ai ragazzini delle medie, come il recente «All'ombra del salice», dell'americana Ruth White, pubblicato da Mondadori in Gaia Junior, che narra di una violenza incestuosa subita dalla protagonista. Ma la collana Le Perle del «viaggio di Lisa» si rivolge a lettori da quattro anni in su. Fra gli addetti ai lavori in questi giorni si parla molto del libro della Schindler, che in Svizzera è diventato in poche settimane un successo da 20 mila copie. Non tutti l'hanno ancora visto, verrà presentato giovedì prossimo alla Libreria per i ragazzi di Milano in un incontro con don Antonio Mazzi, la psicoterapeuta Piera Piatti e Bice Biagi, ma la scelta della Arka sta suscitando curiosità e le prime polemiche. Ci si chiede: è giusto parlare così presto di droga? E soprattutto con una favola? Non è in discussione la necessità di affrontare l'argomento prima dell'adolescenza: lo sa chiunque abbia figli con meno di dieci anni o sia entrato recentemente in una scuola elementare. Le siringhe sono visibili, nei giardini. I bambini hanno paura, sono martellati dai genitori e dalla tv. Spesso però Aids, tossicodipendenza, eroina, overdose sono parole vuote per loro. Il fondatore della Comunità Exodus è entusiasta dell'iniziativa. Don Mazzi da domani tornerà su RaiUno a bucare il video a «Domenica In» con le sue storie, ma nonostante gli impegni per la trasmissione ha accettato l'invito della casa editrice: «Oggi la preadolescenza è a rischio, ai miei tempi si tirava alle lucertole. Il problema droga va affrontato dalla IV e dalla V elementare, loro non vivono più nel paese dei balocchi. Sanno tutto, sono svegli nel fare le domande, ma non nel darsi le risposte, occorre fornire loro soprattutto una scala di valori». Della stessa opinione anche Roberto Denti, titolare della Libreria per i ragazzi fondata a Milano nel 1972, grande esperto di letteratura per l'infanzia e autore di fiabe. «I libri che vendo di più - dice Denti - sono quelli della paura. Ma non si nasce con la paura, gliela mettiamo noi adulti. La droga è una di queste paure, va affrontata parlandone in modo aperto, fin dalla terza elementare, anche a scuola. Ben venga un libro che può aiutare genitori o insegnanti. D'altra parte a 11-12 anni leggono Stephen King: anche quella è una prova per superare l'angoscia della vita». Non tutti però sono così ottimisti. L'ex maestro Mario Lodi, che a Piadena (in una cascina della Bassa tra Mantova e Cremona) ha avviato un laboratorio della fantasia con tanti ragazzini, sente meno il problema, così metropolitano. E' cauto, non ha ancora letto il libro, ne ha sentito parlare. Mi chiede, al telefono. «E' di una autrice tedesca?, loro sono molto crudi e duri con i bambini». Poi Lodi, autore di teneri racconti per i più piccini, aggiunge: «Io sarei in difficoltà ad affrontare questo problema, avrei timore di fare "pubblicità" alla droga. I giornali puzzano di violenza, di cadaveri, di morte: perché non puntare su quello che dà gioia, con qualche esempio positivo?». Ma ancora più netta è Bianca Pitzorno, una tra le più affermate scrittrici per ragazzi in Italia. «No, non sono d'accordo. Ormai stanno imperversando i "problem book" per i bambini. Si ricorre a un racconto per mascherare un problema che invece potremmo affrontare direttamente: è disonesto, lo trovo una forma di sopraffazione, persino di violenza contro di loro. Si facciano saggi, statistiche sulla droga per gli adulti che devono parlarne ai ragazzi, ma lasciamo stare la "fiction"». Nei romanzi di Bianca Pitzorno i protagonisti vivono nella realtà quotidiana, si affrontano temi d'attualità (come l'adozione in «Polissena del porcello» o i primi turbamenti amorosi in «Ascolta il mio cuore»). Allora perché non la droga? «Non voglio dire che non se ne debba parlare, ma non deve essere l'oggetto pedagogico del libro. «Anna Karenina» racconta di un tradimento, ma Tolstoj non voleva pubblicare un trattato antiadulterio. E poi i testi scolastici sulla droga sono bugiardissimi: si incontra sempre un "salvatore" del tossicodipendente suo coetaneo. Come se bastasse un sorriso...». Almeno un'attenuante la favola della Schindler ce l'ha: la storia non è a lieto fine. Lisa muore e Teo capisce, come un personaggio di «Cuore», che la sua missione è cercare di «aiutare i drogati». Gigi Padovani Don Mazzi: è un'idea bellissima Mario Lodi: operazione rischiosa La copertina del libro che presto sarà in Italia. A destra, Mario Lodi che si dichiara scettico sull'opportunità di parlare di droga a bambini tanto piccoli