e i «piccoli» tracciano la rotta

i i «piccoli» tracciano la rotta i i «piccoli» tracciano la rotta Cifre tutte in crescita, previsioni rosa ROMA. Piccole imprese tirano. A far da locomotiva alla ripresa economica sono infatti le industrie piccole e medie: la loro crescita produttiva non si ferma da circa un anno, diventando sempre più marcata soprattutto per quel che riguarda l'attività indirizzata ai mercati esteri. Ma è questione di poco ed anche la domanda interna dovrebbe innestare la marcia giusta e chiudere così il circolo virtuoso. Ad annunciare questi orizzonti rosa è un'indagine realizzata da Mediocredito centrale e Databank, che si affianca sul fronte delle buone notizie a quella del centro studi della Confindusria. Nel secondo trimestre '94 gli ordini delle piccole e medie im¬ prese sono aumentati, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, del 7,3 per cento e la produzione del 6,4. Questo per quanto riguarda il mercato nazionale. Se si guarda all'export il miglioramento è invece stato rispettivamente dell' 11,6 e dell' 11,1 per cento. Per la seconda metà di quest'anno gli imprenditori prevedono un leggero aumento dei prezzi di vendita sia in Italia, sia all'estero e una parallela moderata riduzione del costo del denaro. C'è però da dire che l'indagine era stata fatta prima dell'ultimo rialzo del tasso di sconto e che, quindi l'ottimismo degli intervistati potrebbe essere ora un po' appannato. «Siamo più forti di quel che appare dai dati dei mercati internazionali», dice Gian Maria Gros Pietro, presidente del comitato scientifico dell'osservatorio Mediocredito-Databank, e sottolinea però che il ritmo dei consumi interni riprenderà in maniera sostenuta soprattutto quando «sparirà la turbolenza politica e si potranno così consolidare con più efficacia i vantaggi competitivi dell'economia italiana». E i segnali di peggioramento dell'inflazione? «Sono gli effetti della svalutazione della lira, che si sono tradotti in aumenti di prezzo delle materie prime, peraltro già scontati nei mesi scorsi», spiega il presidente dell'istituto, Gianfranco Imperatori. Geograficamente la ripresa delle piccole imprese ha avuto il suo inizio nelle regioni di Nord-Est, per poi estendersi progressivamente in tutta Italia, anche se segnala qualche inceppamento al Sud, dove il miglioramento è dovuto quasi completamente alla forza dell'export. In aumento, seppur timidamente, l'occupazione, salita dello 0,5 per cento nel periodo preso in esame. Ma un dato di grande significato viene dal fronte del credito: gli incrementi di produzione non sono stati finanziati aumentando l'indebitamento con il sistema bancario, ma ricorrendo a capitali aziendali resi disponibili dall'aumento dei margini operativi. Si tratta dunque di una ripresa «senza strappi» e che promette di crescere. «A compromettere la fase positiva - avvertono gli analisti - potrebbero essere le difficoltà di accesso al credito, fatto di cui debbono tener conto i responsabili della politica monetaria, industriale e fiscale». Una via per incoraggiare le medie e piccole industrie, fa inoltre presente Imperatori, è quella di varare prontamente una riforma del diritto societario, che, prevedendo la tutela dei piccoli azionisti consenta un agevole ingresso dei capitali nelle imprese. Vanni Cornerò

Persone citate: Gian Maria Gros Pietro, Vanni Cornerò

Luoghi citati: Italia, Roma