Commedia

28 Commedia «La bella vita» senza lavoro TITOLO ironico: c'è poco di bello nella crisi delle acciaierie Uva di Piombino che lascia senza lavoro o in cassa integrazione tanti operai, nel sindacato impotente, nelle banche che negano crediti a quei lavoratori decisi a impiantare un'attività autonoma. C'è poco di bello in casa, se un operaio scopre che la moglie cassiera al supermarket s'è innamorata del teleconduttore d'una tv provinciale localmente famoso andando «a fare la bella vita con lui in un villino», se ogni tentativo di ricostruire la famiglia fallisce nonostante le buone volontà, se nella separazione il matrimonio pare finito. Ma la conclusione non è catastrofica. Il film di Paolo Virzì, 30 anni, livornese, è stato tra i più apprezzati e premiati del Panorama italiano alla Mostra di Venezia. E' ben fatto, amaro e divertente; l'intreccio tra condizioni del lavoro e sentimenti è ben strutturato; il racconto è semplice, accorato, credibile, senza forzature melodrammatiche. I momenti di verità sono molti, gli attori bravi: la vera protagonista risulta Sabrina Ferilli nel suo personaggio ben scritto somigliante alle donne di certi romanzi di Carlo Cassola, vitale, ridente e bella, interprete di naturalezza efficace. BELLA VITA di Paolo Virzì con Sabrina Ferilli, Claudio Bigagli, Massimo Ghini; Italia, 1994 MILANO, Cinema Pasquirolo ROMA, Rivoli

Persone citate: Bella Vita, Carlo Cassola, Claudio Bigagli, Massimo Ghini, Paolo Virzì, Sabrina Ferilli

Luoghi citati: Italia, Milano, Piombino, Rivoli, Roma, Venezia