« Impossibili trapianti segreti»

« « Impossibili trapianti segreti» L'esperto: però rimane il rischio del commercio di cornee dall'Est TORINO. Le imprecisioni generano equivoci. E quando si parla di trapianti, bisogna conoscere a fondo l'argomento. Oppure tacere. E', più o meno, il consiglio che il dottor Michele Di Summa, responsabile del centro trapianti di cuore dell'ospedale torinese Molinette, dà al ministro Guidi. Secondo Di Summa «è assolutamente impossibile che in Italia si facciano trapianti clandesti¬ ni». Perché la legge è severa? Perché la normativa, come dicono gli esperti, è molto complessa? Nossignore. «Perché occorrerebbe la complicità di troppe persone. Una ventina di operatori, tanto per cominciare, in sala operatoria». Non si può tener segreto un evento del genere. «Un trapianto - spiega il chirurgo - richiede un'organizzazione imponente, e l'impiego di farma¬ ci specifici anti-rigetto denuncerebbe subito un'attività di questo tipo». Per non parlare del fatto che il paziente trapiantato soggiorna, in genere, per almeno un mese in ospedale e dopo, ogni quindici giorni, deve tornarci per sottoporsi ai controlli di routine. Fatta la doverosa premessa, tuttavia, il discorso del ministro Guidi non è tutto da bocciare. Perché se è véro che un trapianto non può passare sotto silenzio, come una bustina di eroina, di mano in mano, è altrettanto vero che esiste la possibilità che si faccia traffico di cornee. «Infatti - conferma Di Summa - l'intervento, in questo caso, non è un trapianto, bensì un innesto. Un semplice innesto di tessuto che non espone a crisi di rigetto e richiede una normale équipe chirurgica». Del resto, pare sia noto anche a molti medici che quando si ha bisogno di cornee «basta pagare» e ti arrivano «in provetta» dai Paesi dell'Est. Però, visto che si possono utilizzare quelle di un cadavere, perché prenderle ai vivi, addirittura ai bambini? Eppure girano per il mondo storie di bimbi (sudamericani, indiani e jugoslavi) resi ciechi per ridare la vista a ricchi americani e nordeuropei. Un'ipotesi più credibile di quella dei trapianti «fatti di nascosto», e ugualmente spaventosa, [d. dan.] ani» LE ADODALL'ESciretuGPtozdvsi

Persone citate: Di Summa, Michele Di Summa

Luoghi citati: Italia, Torino