Dilaga in Brasile l'eroina di fango

Dilaga in Brasile l'eroina di fango Gli effetti stupefacenti dovuti alle alghe del fiume che assorbono sostanze tossiche Dilaga in Brasile l'eroina di fango Argilla in vena, il micidiale «viaggio» dei bambini di strada SAN PAOLO. I bambini di strada brasiliani hanno scoperto un nuovo «stupefacente» tanto economico quanto micidiale per evadere dalla loro realtà: si iniettano nelle vene acqua e fango. Una siringa di «lama» (fango) piantata nel braccio è l'ultima moda fra i «meninos da rua» di Teresina, capitale dello stato brasiliano del Piauì, nell'estremo sertao del Nord-Est, campione nazionale di miseria. I bambini di Teresina non hanno neppure i pochi soldi di quelli di San Paolo e Rio de Janeiro che si drogano annusando colla da calzolaio o addirittura comprando crack, né arrivano ad acquistare lo smalto per le unghie più a buon mercato, ingrediente base del «lolò», lo stupefacente più consumato a Recife e Fortaleza. Sulle sponde del fiume Parnaiba hanno trovato invece argilla dalle doti «miracolose». Specialisti dell'università del Fernambuco, che hanno analizzato campioni di «lama», ipotiz¬ zano che l'effetto stupefacente dell'argilla possa essere prodotto da alcune alghe in essa contenute che assorbono grandi quantità di sostanze tossiche. «Mescoliamo il fango con l'acqua - spiega un ragazzino di Teresina - fino a scioglierlo tutto. Non devono rimanere pezzettini interi. Poi lo tiriamo su con una siringa e lo infiliamo nella vena. Dopo tre o quattro minuti si incominciano a vedere delle strisce bianche e nere da tutte le parti. E' bello, è molto bello». A differenza della colla, che è forse lo stupefacente più usato dai bambini di strada in ogni parte del Brasile, la «lama» non provoca intontimento e torpore mentale. «Ad un certo punto racconta ancora il ragazzino di Teresina - uno non riesce a stare più seduto. Ci si sente a mille all'ora. Non è come la colla che ti lascia debole e stanco». L'«eroina di fango» è in uso fra i centinaia di «meninos» di Teresina da almeno sei mesi. Ma da poco la novità è approdata sui tavoli della polizia dopo che un ragazzo di 20 anni è morto misteriosamente di setticemia. La madre ha spiegato che il figlio si iniettava fango per «viaggiare». Si sospetta che altri bambini abbiano già perso la vita per infezione dopo essersi drogati con l'argilla. «Oltre al rischio di setticemia immediata e fulminante ha detto Assis Santos Rocha, direttore dell'ospedale Aerolino de Abreu, il più grande del Piauì c'è anche quello di trasmissione di malattie di ogni tipo, compreso l'Aids. Siamo molto preoccupati. Del resto, cosa possiamo fare per fermare questa pazzia? Il fango non è droga. La legge non può fare nulla». Sarebbero quasi cento i «meninos» di Teresina che si iniettano giornalmente «lama» nelle vene. Le sostanze contenute nell'argilla provocherebbero una sorta di effetto assuefazione da cui i bambini non riescono a liberarsi. [Ansa] Una mamma con i suoi due bambini e, più a destra, «meninos de rua» in una strada di Rio de Janeiro

Persone citate: Abreu, Assis Santos Rocha

Luoghi citati: Brasile, Rio De Janeiro, San Paolo