Nuova corrente sotto la Quercia di Fabio Martini
Documento per il congresso pds, oggi il confronto in commissione politica Documento per il congresso pds, oggi il confronto in commissione politica Nuova corrente sotto la Quercia E'pronta la piattaforma degli «occhettiani» ROMA. Per ora ha circolato clandestinamente, alla maniera dei samizdat, i fogli che i dissidenti si scambiavano nell'Urss di Breznev. Il documento scritto in gran segreto da Claudio Petruccioli (ex braccio destro di Occhetto), Antonello Falomi, (già ghost-writer di «Akel») e dal senatore Antonio Morando non è ancora la ventilata mozione anti-D'Alema, ma potrebbe presto diventare, con i dovuti ritocchi, la piattaforma di rilancio di Occhetto e dei suoi «carovanieri». E a quel punto, il congresso di gennaio del pds rischierà di somigliare al lacerante congresso del trapasso pci-pds, piuttosto che diventare la prima, vera convention politica della Quercia Dunque, dietro le allusioni di Occhetto («basta con le correnti occulte...») c'è già qualcosa di corposo e così, allo scoccare dei cento giorni, Massimo D'Alema deve già tornare a preoccuparsi delle beghe interne. La prova del nove ci sarà già stamattina, quando a Botteghe Oscure si riunirà per la prima volta la commissione politica in vista del congresso: assieme a D'Alema ci saranno tutti i big del partito, tranne Occhetto. Ma l'ex segretario, dopo un'estate poco allegra e un ritorno alla politica in tono minore, da qualche giorno si è ringalluzzito: il suo libro è diventato un best seller, alla conferenza stampa davanti ai giornalisti esteri «Akel» ha sfoggiato battute, frizzi e ironie. E ieri sera, intervistato al «Maurizio Costanzo Show», Occhetto ha riscoperto il suo talento da uomo di spettacolo, riuscendo a trasformare in evento anche il suo imminente ritorno a Botteghe Oscure: «Tornerò nella sede del partito e rivedrò D'Alema in occasione della prossima riunione della direzione...», prevista per il 27 settembre. E in attesa del ritorno di Occhetto, stamane nella sede del pds si affronterà per la prima volta il tema più scivoloso: mozione unica o documenti contrapposti? I primi assaggi, nella commissioni per le regole del congresso suggeriscono un D'Alema infastidito dall'idea di fronteggiare una mozioneOcchetto. Al punto che un giurista come Massimo Brutti, presidente del Comitato per i servizi segreti e amico del segretario, è arrivato ad avanzare, sia pure informalmente, un'ipotesi abbastanza ardita: che la decisione se presentare una o più mozioni al congresso sia presa a maggioranza dal partito. Ma Occhetto e i suoi sono determinatissimi a presentare una mozione e una prima bozza è proprio il documento scritto dal trio Morando-Petruccioli-Falomi e che è stato fatto circolare in un numero ristretto e «selezionato» di di¬ rigenti del partito, di parlamentari e che è stato mandato anche a Massimo D'Alema. Undici cartelline che prefigurano per il pds un futuro molto diverso dall'attuale: «La svolta voleva realizzare quel partito che l'Italia non ha mai avuto: un grande partito riformatore, capace di prospettare una credibile alternativa di governo» e per raggiungere questo obiettivo non è prioritario «rafforzare il pds», non è utile «sommare la sinistra e il Centro». La semplice somma non basta, serve «un segno di moltiplicazione» e questo obiettivo si raggiunge creando «una coalizione dei democratici», dunque qualcosa di più ampio del pds, che rompa definivamente con la tradizione comunista. «Non credo affatto spiega Antonio Morando, che non ha mai appartenuto alla falange occhettiana - che il pds abbia una questione-segretario, ma debba invece chiedersi perché ancora oggi noi siamo gli ex comunisti, perché mai Berlusconi abbia potuto agitare con successo il pericolo comunista». Fabio Martini A lato Achille Occhetto, a sinistra Rocco Buttiglione e Giovanni Bianchi
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