Svolta alla Béghin-Say via Picco arriva Meloni di Valeria Sacchi

Il gruppo si ristruttura, terremoto ai vertici Il gruppo si ristruttura, terremoto ai vertici Svolta alla Béghin-Say via Picco, arriva Meloni MILANO. Renato Picco lascia, dopo quarantun anni di «servizio», il gruppo Béghin-Say, del cui sviluppo era stato il motore principale. Lo stesso presidente di Montedison, Guido Rossi, nell'esprimere «rincrescimento per la decisione» e designare il successore Stefano Meloni, attuale direttore finanziario di Montedison, sottolinea come Picco «sia stato uno dei principali artefici del rilevante sviluppo, della diversificazione, della organizzazione e del rafforzamento finanziario di Eridania Béghin-Say che, sotto la sua rigorosa guida, ha colto lusinghieri successi sia sul piano economico che su quello borsistico». Il futuro di Béghin consentirà forse, in tempi successivi, di capire i reali motivi dell'uscita di Picco. Il quale, nella nota della società, precisa di aver avuto in mente la decisione da qualche tempo, ma «di aver atteso a manifestarla per poter continuare a collaborare con il nuovo management del gruppo Montedison, durante la delicata fase di realizzazzione del piano di ristrutturazione, e per poter prima conoscere l'evoluzione organizzativa del gruppo stesso». Sembra evidente che questa evoluzione organizzativa non trovi pienamente d'accordo il presidente di Béghin. Si legge infatti, più avanti, che il positivo sviluppo del piano che ha portato il gruppo fuori dalla zona rischio consente «oggi una riorganizzazione della gestione strategia». Nell'ambito di tale strategia «l'azionista di maggioranza, dice la nota, ha in programma di esercitare il suo naturale ruolo di indirizzo gestionale di tutte le attività». Ecco dunque che «Picco ha deciso di rinunciare alla carica di Pdg in Eridania Béghin». Sia come sia, Picco (che manterrà la carica di consigliere fino al completo passaggio di consegne) lascia il gruppo dove era entrato quando la proprietà faceva capo ad Attilio Monti ed era li¬ mitata ad Eridania. Fu con il successivo passaggio di Eridania a Serafino Ferruzzi, e l'acquisto da parte di Raul Gardini della francese BéghinSay, che la società balzò al primo posto come produttore europeo di zucchero. Negli ultimi anni, sempre all'epoca Gardini, Béghin Say aveva finito sia per assorbire molte delle attività alimentari dei Ferruzzi, sia per espandersi attraverso una serie di acquisizioni, fino a diventare uno dei grandi poli agroindustriali d'Europa. Un polo che, a differenza di molte delle altre attività della galassia Ferruzzi-Montedison, ha sempre portato a casa ottimi utili e, finora almeno, è stato al riparo da inchieste giudiziarie. Nell'Eridania Béghin i Ferruzzi avevano creduto, tanto da consentire importanti investimenti. Ma di questo sviluppo, motore principale era stato il genovese Renato Picco, classe 1934. Il quale, entrato giovanissimo in Eridania, vi ha percorso tutte le tappe della carriera, diventando direttore generale amministrativo nel 1973, amministratore delegato nel 1985, presidente e amministratore delegato nel 1990. Sempre ieri, a Parigi, il consiglio di Eridania Béghin ha approvato la semestrale di gruppo che vede il fatturato consolidato salire a 24,8 miliardi di franchi ( + 0,3 per cento), il risultato gestionale prima delle imposte sfiorare 1,3 miliardi di franchi ( + 0,2 per cento), l'utile netto di gruppo crescere dell' 1,5% a 623 milioni di franchi. Scende invece del 6 per cento circa l'utile opertivo netto, pari a 1,87 miliardi per l'andamento meno brillante del settore zucchero. Ma il rapporto debiti/patrimonio netto scende dallo 0,75 per cento del dicembre 1993 allo 0,64% del giugno 1994, nonostante il consolidamento dei debiti di Cam-Amera e Elosua. Valeria Sacchi L'improvviso addio dopo quarant'anni per un disaccordo con la Montedison sulle strategie del colosso francese A sinistra Renato Picco Qui accanto Guido Rossi

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