L'Enel russa taglia i fili ai supermissili atomici di C. M.

L'Enel russa taglia i fili ai supermissili atomici MOSCA «Non pagano la luce», panico al Comando centrale L'Enel russa taglia i fili ai supermissili atomici MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il black-out è durato solo pochi minuti, ma è sufficiente a gettare una lunga ombra. Ieri, nei pressi di Mosca, nel centro supersegreto di Odinzovo, «punto centrale di comando» di tutti i missili strategici, è mancata la luce. Un guasto? Un errore? No. L'amministrazione militare non aveva pagato la bolletta e i solerti funzionari della Mossenergo (l'azienda elettrica della capitale) si sono comportati come avrebbero fatto con qualunque altro utente moroso: hanno tagliato i fili. Come ha subito precisato l'ufficio stampa del ministero della Difesa, sono scattate le contromisure tecniche che erano state progettate per resistere ad attacchi nucleari dall'esterno. E' stato messo in funzione l'autogcneratore e le lampadine nel centro di Odinzovo si sono riaccese nel giro di pochi minuti. Ma il fatto resta, con il suo strascico di paradosso e l'inquietudine che nasce dal pensare alle possibili conseguenze. Si butta acqua sul fuoco, in serata, negli uffici del servizio stampa del ministero della Difesa. Certo, si dice, ò stato un inconveniente grave e mai accaduto, ma mai e poi mai avrebbero potuto esserci conseguenze. Il sistema di lancio dei missili ha ben altre procedure di sicurezza. Però, ha ammesso un tecnico interpellato dalla France Presse, avrebbero potuto esserci «conseguenze gravi per la sicurezza nazionale». Quali? Certo non l'innesco della partenza di un missile, ma probabilmente il deterioramento dei sistemi di controllo. Sia pure non più puntati verso i nemici, poiché dopo la visita di Clinton a Mosca nel gennaio scorso i due Paesi hanno contestualmente deciso di non vivere più reciprocamente con le armi automaticamente puntate gli uni contro gli altri. [c. m.]

Persone citate: Clinton

Luoghi citati: Mosca