Pantheon nuovo regalo ai Savoia di Raffaello Masci

Maquillage ai sepolcri di Vittorio Emanuele II, Umberto I e della regina Margherita Maquillage ai sepolcri di Vittorio Emanuele II, Umberto I e della regina Margherita Pantheon, nuovo regalo ai Savoia // segretario della federazione monarchica, Boschiero: «Spero sia il preludio al ritorno delle altre salme» UN RESTAURO «PROFETICO» LROMA E tombe reali del Pantheon saranno restituite al proprio decoro, attraverso un sapiente ed elaborato restauro. L'operazione, affidata all'Istituto centrale del restauro, è partita ieri mattina, giusto in corrispondenza con l'anniversario della breccia di Porta Pia: come inizio niente male. Peraltro mai come ora, da quando è nata la repubblica, i Savoia hanno vissuto una stagione tanto felice per i loro rapporti con la madrepatria: un governo «amico» e leader della maggioranza sensibili alla causa del «rientro». Senza dire che è ancora fresca di cronaca l'ultima esternazione del Duca d'Aosta sulla fine dell'esilio sabaudo, dato per imminente durante i festeggiamenti per le nozze di sua figlia Mafalda. Ora, a suggellare questa primavera monarchica, giunge la notizia lungamente attesa dalla «Guardia d'onore delle reali tombe», e cioè che i sepolcri dei primi due sovrani dell'Italia unita (Vittorio Emanuele II e suo figlio Umberto I) e della prima regina (Margherita di SavoiaGenova) avranno l'atteso restauro. Si provvedere anche a cambiare le lampade votive che, raccolte in tre gruppi di lampadari, erano ormai tutte bruciate. L'intervento era doveroso: il pellegrino che avesse visitato il Pantheon negli ultimi anni si sarebbe imbattuto in qualcosa che somigliava più a un garage che ad un edificio antico e di pregio. Fatto costruire da Augusto in onore di tutti gli dei (da dove il nome), fu trasformato poi in chiesa cristiana, detta dai romani «La rotonda», per la sua forma circolare sormontata da una vasta cupola. Fino all'inizio del Seicento il complesso era anche ricoperto di bronzo, ma poi il metallo fu asportato per fondere il baldacchino del Bernini, in San Pietro. Insomma il luogo è pieno di simboli, e di ricordi (conserva tra l'altro la sepoltura di Raffaello), niente di meglio - pensarono i re d'Italia venuti dal Piemonte - che affidare a quel tempio della memoria collettiva le salme dei monarchi che, da lì in avanti, si sarebbero succeduti sul trono appena fondato. Le cose poi si sa come sono andate: di re d'Italia il Pantheon ne ha potuti ospitare appena due, il terzo e il quarto giacciono in esilio e la loro «traslatio» ha acceso polemiche roventi fino a ieri, così come il rientro dei discendenti maschi della dinastia. Ora un pallido sole appare su- questa tempestosa vicenda, e un raggio di questa luce, secondo i monarchici, è anche nel gesto di procedere finalmente al restauro delle tombe reali. L'Istituto centrale del restauro ha iniziato i suoi lavori dalle sepolture di Umberto e Margherita (una sull'altra), disegnate da Giuseppe Sacconi, un architetto illustre della monarchia sabauda, non foss'altro che per aver progettato l'Altare della Patria che campeggia a piazza Venezia. Le lapidi reali Sacconi le ha volute in marmi scuri, con festoni di fiori e frutta a simboleggiare la bontà e la munificenza dei defunti sovrani. I simboli non mancano neppure nell'altra tomba, quella del «padre della patria» Vittorio Emanuele, che sarà restaurata per seconda. La sua vasta lapide che occupa tutto l'emiciclo destro del tempio, è completamente fusa nel bronzo dei cannoni sottratti agli austriaci nelle battaglie di San Martino e Solferino. E l'opera è stata realizzata da un altro architetto caro all'Italia umbertina, Manfredo Manfredi, che realizzò anche il «Faro» (altro monumento, altro simbolo) donato dagli italiani d'Argentina alla città di Roma e posto sulla cima del Gianico-lo, presso il Vaticano. «La speranza ora - ha commentato il segretario della federazione monarchica, Sergio Boschiero - è che il restauro delle tombe reali preluda all'arrivo nel tempio romano anche delle salme degli altri sovrani d'Italia ancora sepolti in terra straniera, ed alla fine dell'esilio dei discendenti maschi di casa Savoia». Raffaello Masci «Potrebbe anche significare la fine dell'esilio» fflSk Il Pantheon e, sotto, Sergio Boschiero. A destra, Umberto I di