Lotta all'Aids di S. Man.

Lotta all'Aids Lotta all'Aids Sfilate e mostre per beneficenza MILANO. Moschino non era solo moda nuda e cruda, era anche impegno. Per l'ambiente prima, per i bambini ammalati poi. Con l'associazione Anlaids lombarda aveva promosso una campagna di raccolta di fondi per ristrutturare una casa di vacanza per i piccoli colpiti dal virus. Nelle sue ultime collezioni alcuni modelli venivano così offerti con una dicitura che ricordava al compratore che acquistandoli avrebbe aiutato i bimbi malati o sieropositivi. Come a obbligare il cliente a riflettere su un tema drammatico. Proprio questo impegno contro l'aids aveva fatto circolare nel suo ambiente la voce che la malattia che lo faceva soffrire da tempo fosse proprio l'aids. Lo stesso male che aveva fatto strage in America nel mondo della moda verso la fine degli anni Ottanta e cinque anni fa aveva ucciso lo stilista svedese Sighsten Herrgard, divenuto famoso trent'anni fa per le sue collezioni unisex. Ma Moschino non sarà ricordato per questo. Di lui, oltre ai vestiti, ci rimarrà impresso tutto l'aiuto che ha saputo dare alla gente che soffre, alle persone abbandonate al triste destino di una malattia marchiata dalla società. L'anno scorso alla Triennale di Milano organizzò la mostra «Dieci anni di kaos», con cui guadagnò un miliardo e mezzo, devoluto all'Anlaids. «Mi sembra il minimo - disse -. E' una torta che appartiene a tutti, quindi dobbiamo dare una fetta a tutti». [s. man.]

Persone citate: Moschino, Sighsten Herrgard

Luoghi citati: America, Milano