Tabucchi en plein al Campiello

Dopo il Viareggio, lo scrittore toscano conquista anche Venezia Dopo il Viareggio, lo scrittore toscano conquista anche Venezia Tabucchi, en plein al Campiello EArbasino si ritrova ultimo VENEZIA DAL NOSTRO INVIATO En plein di Antonio Tabucchi. Dopo il Viareggio, con Sostiene Pereira (Feltrinelli) si è aggiudicato il super Campiello. Centoventiquattro i voti raccolti dallo scrittore che ha intrecciato la sua vita con i destini di Pessoa. Seconda classificata la rivelazione Margaret Mazzantini: 74 voti per il suo Catino di zinco (Marsilio). Distanziati Giuseppe Pontiggia (Vite di uomini non illustri, Mondadori, 34 voti), Francesco Biamonti {Attesa sul mare, Einaudi, 24 voti), Alberto Arbasino {Fratelli d'Italia, Adelphi, 16 voti). Il super verdetto della trentaduesima edizione lo hanno confezionato trecento giurati popolari, anonimi sino all'ultima ora. Non pochi i vip chiamati alle urne: da Margerita Buy a Everardo Dalla Noce, da Manuela Di Centa al ministro Antonio Martino. «Torneo» letterario nel solco della tradizione, con poche concessioni all'avanguardia o, comunque, agli autori «fuori corso» (si pensi alla Meccanica di Gadda o a Tommaso Landolfi), il Campiello, superata la linea d'ombra, si è dunque imposto un cambio di rotta non lieve. A cominciare da Alberto Arbasino, «fabbro» di un'opera lunga trent'anni, maturata nel clima irrispettoso di ogni Liala del Gruppo '63. Intorno al Grand Tour del signore di Voghera, altri quattro titoli anomali, destinati cioè a smentire la ricetta che secondo Crovi assicurerebbe la vittoria (a lui è successo lo scorso settembre di salire sul podio): storie non sperimentali, «fondate» sulla famiglia, con un robusto intreccio. Biamonti che riconosce in Calvino il lettore ideale, Tabucchi che discende per li rami di Pessoa, il Pontiggia esperto nell'«Arte della fuga», la stessa Mazzantini in sintonia con le irrequie- tudini morantiane: no, il déjà vu non abita più qui. In mattinata, a Ca' Mocenigo Gambara, 1'«aperitivo» del Campiello, cioè la rituale conferenza stampa. I finalisti arrivano a mezzogiorno, con mezz'ora di ritardo. Motivo? Foto di gruppo, una formalità che viene di solito sbrigata il venerdì pomeriggio (ma Biamonti, alla ricerca di un cappello, si era reso irreperibile). C'è anche Tabucchi, che mercoledì aveva annunciato di non voler salire sul treno per Venezia. Panico alla Feltrinelli, ma inevitabile il lieto epilogo. Le trame? Arbasino va su e giù per lo Stivale, dal boom economico a oggi, identificando le metamorfosi che hanno conosciuto i paesaggi, i caratteri, la società, le illusioni. Biamonti fa l'esame di coscienza all'Europa a bordo di una nave carica d'armi diretta nell'ex Jugoslavia. Margaret Mazzantini (attrice oltre che scrittrice, moglie di Sergio Castellitto), ripercorre un'odissea del Novecento, la lunga parabola di nonna Antenore, tra Medioevo e realtà virtuale. Pontiggia compone un album di esistenze immaginarie, oscure, nobilmente oscure, se paragonate alle figure «promosse», dilatate dai mass media. Tabucchi, con il giornalista culturale Pereira, architetta una beffa alla dittatura salazariana. Per la serata cambio d'epoca rispetto alle passate edizioni del Campiello. Addio al trecentesco e gotico Palazzo Ducale, su cui incombe il rischio meteorologico (la pioggia) e si allarga il manto protettivo del ministero per i Beni culturali. Scrittori, personalità, dame e smoking si sono ritrovati al «Goldoni», teatro diciottesimo secolo nel nome e nella scenografia, ispirata a una tela del Guardi. Ottocento ospiti rispetto ai millecinquecento d'antan. In prima fila, assenti i politici della seconda Repubbli¬ ca, numerosi gli editori: Leonardo Mondadori, Roberto Calasso, Cesare De Michelis, la neo nonna Inghe Feltrinelli. Sul palco, la schiera dei critici (Maldini e Torno, Mondo e Giovanardi, Marabini e Jacomuzzi), i conduttori Elisabetta Pozzi, attrice non a caso di «scuola goldoniana», e Vincenzo Mollica, tondo, placido, sensibile ai superlativi. In regia, Giuliano Montaldo. Copione? Divagazioni sul rapporto cinema-letteratura, intonate all'ultima Mostra (mai tanti romanzi arrivati sullo schermo) e alle pellicole che saranno tratte da Sostiene Pereira di Tabucchi e Attesa sul mare di Biamonti. Omaggio alla carriera per l'eterna Carla Fracci. Performance di Gigi Proietti. Video che inseguono i finalisti negli angoli privati: caffè, biblioteche, vigne... Bruno Quaranta Foto di gruppo dei finalisti alla trentaduesima edizione del Premio Campiello Antonio Tabucchi, «alter ego» di Pessoa. Sopra, Robert Louis Stevenson

Luoghi citati: Adelphi, Europa, Italia, Jugoslavia, Venezia, Voghera