Ore 10,34, far West a Milano

Ore 10,34, far West a Milano Colpo ad una oreficeria: feriti un bandito che cerca di fuggire con l'ostaggio e un reporter Ore 10,34, far West a Milano Sparatoria in centro dopo la rapina MILANO. La raffica di MI2 che centra il furgone in fuga all'angolo tra via Sant'Andrea e via Senato, chiude, dopo quattro minuti di terrore e spari e sgommate e tamponamenti e grida di feriti, la rapina balorda da 400 milioni alla gioielleria Gemshey-De Pascalis che poteva trasformarsi in un massacro. Quarantadue colpi sparati, qui a due passi da via Montenapoleone, nel centro più centro di Milano. I due rapinatori feriti e arrestati - uno si chiama Antonino Leanza l'altro ancora non è stato identificato - i due ostaggi sotto choc, passanti in fuga, il traffico impazzito. Quattro minuti scattati alle 10,34, quando Carlo Dell'Oro, 35 anni, direttore della gioielleria sta tornando in negozio dopo il caffè e dai cristalli vede due ombre che spariscono verso il retro, e la sua commessa, Tosca Alberici, 29 anni, bruna e mite, non è più dove dovrebbe essere, dietro al bancone. Dice Dell'Oro: «Ho capito quello che stava succedendo, sono corso verso San Babila ho visto una pattuglia di poliziotti, mi sono messo a gridare». I poliziotti lanciano l'allarme via radio. Non sanno che due carabinieri in moto sono già stati bloccati da altri passanti e an- che loro, armi in pugno si stanno avvicinando alla gioielleria. Una manciata di secondi prima, due uomini, uno in giacca blu, l'altro in giubba bianca, hanno suonato alla porta blindata della gioielleria. Tosca Alberici apre: «Erano tranquilli, mi hanno chiesto di vedere un collier, mi sono girata per aprire la cassaforte». Quando si volta i due hanno già saltato il bancone, bloccato Angelo Zuelli, l'altro commesso che stava nel retro. Le facce neanche le vede più, ma solo le due pistole, e intorno tutto si fa nero, come in un incubo. Le dicono: «Stai zitta, e fai svelta». L'oro e i diamanti, i rubini e i bracciali finiscono in fretta dentro alla busta a fiori. Uno dei due ha una Walter Ppk 7,65, controlla l'entrata, non sa che a cinquanta metri da lì i due carabinieri si stanno avvicinando e una piccola agitazione già increspa via Verri. Tutto accade in quegli attimi. I due carabinieri arrivano alla porta blindata, la gioielleria sembra vuota. Dalla parte op¬ posta della strada spuntano i tre poliziotti in corsa. Vedono i carabinieri. «C'è un'uscita sul retro?» chiedono al direttore. «C'è». La porta dà sul cortile interno, trenta metri e un'uscita su via Montenapoleone. Tutti e cinque sono armati. Decidono: un carabiniere resta lì, gli altri corrono verso il retro. Quando entrano nell'ombra di Montenapoleone, sul marciapiede non c'è ancora nessuno. Si infilano nel cortile. La porta secondaria della gioielleria si apre, uno dei due rapinatori mette appena fuori la testa, vede, richiude. La scena torna in via Verri. Una signora dall'aria ancora sbiancata racconta: «Ho visto la porta della gioielleria che si apriva, il carabiniere che arretrava e gridava: "Fermati!". Per prima è uscita la ragazza». Il bandito le preme la pistola alla nuca e con il braccio se la tiene stretta addosso. Un'auto schizza via accelerando, un furgone Daf bianco invece frena. I due rapinatori e l'ostaggio corrono verso il furgone. «Scen¬ di bastardo!» gli gridano, afferrano l'autista per i capelli. E' in quel momento che comincia il pandemonio. L'autista inciampa, va addosso a uno dei rapinatori. Tosca, l'ostaggio, si divincola e riesce a scappare, lasciando il bandito a corpo scoperto. Il carabiniere alza la mitraglietta. Alcuni testimoni giurano che il bandito ha sparato per primo, altri dicono che no, il carabiniere è stato più svelto. Parte la prima serie di colpi. L'uomo ancora senza nome viene centrato al fianco e sotto l'orecchio. Va giù. L'altro rapinatore Antonino Leanza ha più fortuna. Sale sul furgone. Di fianco trova un ragazzo terrorizzato, Luca Cordani: «Stai buono», gli dice. Leanza ha fama di duro, 43 anni, catanese, malavitoso di Bovisio Masciago, precedenti per rapina, tentato omicidio, sequestro, e da duro si comporta. Col furgone a tutto gas corre per via Sant'Andrea, sbanda tampona tre auto in sosta, supera l'incrocio con via della Spiga. Il carabinere spara verso il furgone. Viene colpito Angelo Cimarrosti, 32 anni, giornalista, proiettile alla coscia, ma fa in tempo a buttarsi dentro a un negozio. Intorno è il terrore. I passanti scappano, le macchine sgasano cercando una via d'u¬ scita, intorno urlano le sirene delle volanti in arrivo. Chi ha visto il bandito racconta: «Guidava con la testa abbassata, e in una mano la pistola». Il semaforo all'angolo con via Senato è rosso. Leanza non frena. Sbatte contro il Volkswagen della Galbani, poi sperona una Punto. Un taxi e una Croma, che corrono su via Senato, tamponano la Punto. Il furgone è bloccato. Dietro alle auto incastrate, ecco la volante. «Scendi!», gli gridano. Leanza alza il suo revolver 38, parte la sventagliata, 15 proiettili centrano il parabrezza, ma solo uno colpisce il bandito di striscio al polso. Gli sono addosso: «Mi arrendo!». Il ragazzino di fianco è immobilizzato dalla paura, e ferito di striscio alla schiena. I poliziotti, per non sbagliare, tirano giù anche lui. E lui grida: «Aiuto, non c'entro niente». Poi le manette, poi le ambulanze. «Abbiamo avuto tutti fortuna», dicono in Questura, nessun cadavere, tre feriti lievi, il più grave è il rapinatore senza nome, al Policlinico, e pace per le sette auto sfasciate. «Sembrava un film», dicono i testimoni. Invece è stato un miracolo. Pino Corrias L'altro malvivente bloccato dopo l'inseguimento in via Montenapoleone O ORE 10,34 Due banditi, a volto scoperto entrano nella gioielleria di Luigi de Pascali, in via Verri 9. Uno è armato di pistola. Dentro ci sono due commesse. Un passante vede all'interno della gioielleria un uomo con la pistola. Chiama i carabinieri. Arrivano davanti alia gioielleria due carabinieri in moto, proprio mentre i banditi stanno uscendo col bottino. Vedono i carabinieri, rientrano nella gioielleria. Prendono una commessa come ostaggio e come scudo per la fuga. I due carabinieri cominciano a sparare. Un bandito è ferito alla gamba, la ragazza riesce a scappare. E' ferito anche un giornalista di Telecity. Arrivano altri carabinieri. Q ORE 10,36 In via Bigli (angolo via Verri) l'altro bandito blocca un furgone. Costringe l'autista a spostarsi, prende il volante e fugge, percorrendo via Sant'Andrea (la via è a senso unico). Attraversa sgommando gli incroci con via Montenapoleone, via della Spiga. O ORE 10,37 Il furgone col bandito e l'ostaggio, si blocca al semaforo rosso di via Senato. Davanti al furgone ci sono un camioncino della Galbani, un taxi e una Punto. Il bandito, per fuggire, tampona il furgone, che a sua volta tampona il taxi. Colpita anche la Punto, che si scontra con una Croma che arriva da via Senato. Arrivano gli agenti. Il rapinatore è bloccato. Arrivano davanti alia gioielleria due carabinieri in moto, proprio mentre i banditi stanno uscendo col bottino. Vedono i carabinieri, rientrano nella gioielleria. Prendono una commessa come ostaggio e come scudo per la fuga. I due carabinieri cominciano a sparare. Un bandito Q ORE 10,36 In via Bigli (angolo via Verri) l'altro bandito blocca un furgone. Costringe l'autista a spostarsi, prende il volante e fugge, percorrendo via Sant'Andrea (la via è a senso unico). Attraversa sgommando gli incroci con via Montenapoleone, via della Spiga. O ORE 10,37 Il furgone col bandito e l'ostaggio, si blocca al semaforo rosso di via Senato. Davanti al furgone ci sono un camioncino della Galbani, un taxi e una Punto. Il bandito, per fuggire, tampona il furgone, che a sua volta tampona il taxi. Colpita anche la Punto, che si scontra con una Croma che arriva da via Senato. Arrivano gli agenti. Il rapinatore è bloccato. O ORE 10,34 Due banditi, a volto scoperto entrano nella gioielleria di Luigi de Pascali, in via Verri 9. Uno è armato di pistola. Dentro ci sono due commesse. Un passante vede all'interno della gioielleria un uomo con la pistola. Chiama i carabinieri. Arrivano davanti alia gioielleria due carabinieri in moto, proprio mentre i banditi stanno uscendo col bottino. Vedono i carabinieri, rientrano nella gioielleria. Prendono una commessa come ostaggio e come scudo per la fuga. I due carabinieri cominciano a sparare. Un bandito è ferito alla gamba, la ragazza riesce a scappare. E' ferito anche un giornalista di Telecity. Arrivano altri carabinieri.

Luoghi citati: Bovisio Masciago, Milano