Il sesso in copertina? No, grazie

Il sesso in copertina? No, grazie Il sesso in copertina? No, grazie Le volontarie di Telefono Rosa contro la donna «esca» Libretto-denuncia con esempi «al limite dell'hard core» «Basta con le tette da copertina». La dichiarazione di guerra a quella «stampa di serie B che mercifica il corpo femminile per incrementare le vendite» è partito ieri dallo stand di Telefono Rosa, associazione di volontarie (per la tutela dei diritti delle donne) presente alla «Tre giorni» del Valentino. Grido di ribellione ascoltato e apprezzato, il loro. Nel pomeriggio il libretto presentato «per documentare gli affronti che ogni giorno la donna subiosce da certa editoria» (dall'eloquente titolo «Esca-Nuda») è and' j a ruba. «Tredici mila lire? Ma è poco, per una pubblicazione così intelligente» commentavano alcune signore. Che c'è dentro quell'arrabbiatissimo pieghevole a colori realizzato dalle tre sedi italiane del Telefono Rosa (Torino, Roma e Verona)? La raccolta delle copertine «al limite dell'hard core» che rappresentano il meglio della produzione annuale di testate come Panorama, L'Espresso e L'Europeo. Alle immagini sexy che ritraggono le grazie senza veli di Sharon Stone (che c'entrerà poi, si domandano le donne, con il titolo «L'era volgare della politica»...) fino all'anonima signorina in topless che puntuale, ogni anno, annuncia l'inchiesta «Che mare c'è». Il tutto condito da commenti causticocritici di scrittori, giornalisti, opinionisti vari. «E' ora di finirla - sbotta la vicepresidente Leila Menzio siamo stanche degli stereotipi legati alle donne proposti come trappola con ossessiva insistenza e con messaggi ora espliciti ora subdolamente mascherati dai santoni del sapere fotografico». Rincara la dose un'associata: «Il sesso per non informare: ecco la nuova filosofia dei periodici italiani». [e. min.] Dibattiti, mostre, cabaret e convegni fino a domani sera Un'immagine del pieghevole A sinistra Carlo Degiacomi Sopra l'interno della rassegna

Persone citate: Carlo Degiacomi, Leila Menzio, Sharon Stone

Luoghi citati: Roma, Torino, Verona