Gft in campo c'è Armani di Agnese Vigna

Lo stilista vuole rilevare il gruppo assieme alla «Citicorp» Lo stilista vuole rilevare il gruppo assieme alla «Citicorp» Gft, in campo c'è Armoni In cordata anche Signoroni TORINO. Nuovo pretendente per il Gruppo Finanziario Tessile. Si tratta di Armani, che, a ben vedere, è una vecchia e solida conoscenza del gruppo torinese: i marchi dello stilista, infatti, valgono quasi un quarto dell'intero giro d'affari Gft: oltre 300 miliardi su 1400 miliardi di fatturato annuo. Dunque Armani, dopo aver snobbato l'imprenditore messicano Covarrubias e il gruppo arabo-americano Plaid (ambedue tutt'ora in corsa), scende in campo e stringe allenza con Cvc Capital Partners, la società indipendente per le attività di venture capital in Europa del Gruppo Citicorp. «Cvc e il Gruppo Giorgio Armani - conferma una nota Cvc hanno messo a punto un progetto concernente il rafforzamento della collaborazione industriale, commerciale e internazionale tra Gruppo Armani e Gruppo Gft». Il progetto di intesa, specifica la nota, «si potrà concretizzare solo qualora gli investitori istituzionali e industriali guidati da Cvc completino l'acquisizione del gruppo Gft». L'intesa prevede anche «un'ipotesi di ulteriore collaborazione tra la Giorgio Armani, Cvc Capital Partners e il Gruppo Gft per il rilancio industriale e la ristrutturazione finanziaria della Simint», la società tessile modenese quotata in Borsa e attualmente in crisi che deve alle licenze Armani quasi l'intero fatturato di 200 miliardi. Nell'ultimo esercizio, chiuso al 30 aprile 1994, la Simint ha perso 184 miliardi. Un buco che l'avrebbe portata al fallimento se lo stilista, nel ruolo di azionista, non avesse sponsorizzato il salvataggio. Armani combatte dunque su due fronti per conciliare i suoi interessi (ogni anno Gft e Simint gli pagano royalty per decine di miliardi) con le esigenze produttive e finanziarie dei due gruppi in crisi. Ma torniamo al progetto di Cvc, che gode anche dell'appoggio di Clemente Signoroni, l'ex amministratore delegato del Gruppo Gft che rientrerebbe, in caso di successo dell'offerta Cvc, come amministratore delegato e azionista. Cvc e Signoroni hanno una precisa strategia per il rilancio del gruppo e concordano sul rafforzamento del rapporto con i più prestigiosi stilisti mondiali (Armani, Valentino, Ungaro, Montana e Calvin Klein). Gli altri punti prioritari per il rilancio del Gft, conclude la nota, sono «il mantenimento della direzione in Italia senza frazionamenti a livello mondiale, la continuità e l'indipendenza del marchio, la continuità del piano di risanamento industriale già avviato senza maggiori trasferimenti di unità produttive all'estero rispetto a quelle previste, lo sviluppo di marchi propri, il rafforzamento della distribuzione in Europa e, a rilancio avvenuto, la quotazione di Gft al listino ufficiale della Borsa italiana». Ma per sapere come andrà a finire l'offerta prensentata da Cvc ad agosto bisognerà attendere a fine settembre, quando scadrà l'esclusiva delle banche creditrici del Gft a trattare con la Plaid, l'azienda americana del finanziere arabo Omar Al Askari. Ma fino ad oggi le trattative sono proseuite a rilento e non si è ancora trovato un accordo. Tanto che negli ambienti bancari si parla con insistenza di un forfait degli americani: non hanno i soldi necessari e non vorrebbero reperirli. Avrebbero voluto farseli prestare dalle stesse banche creditrici del Gft, dando in garanzia il patrimonio del Gruppo acquisito, ma sarebbe stata un'operazione illecita ed è stata re- spinta sia dalle banche che dal Gft. Dunque se la Plaid non potrà fornire le credenziali finanziarie per l'acquisizione del Gft e soprattutto non pagherà 390 miliardi (cash) scadrà l'esclusiva concessa dalle banche e si riapriranno i giochi. Le banche potranno quindi trattare liberamente con gli altri gruppi, tra cui, appunto, Cvc. Tra gli altri pretendenti del gruppo tessile torinese dagli oltre duemila dipendenti c'è anche l'imprenditore messicano Fabio Covarrubias, che si sarebbe dichiarato disponibile a investire 397 miliardi. Aveva già trattato il Gft l'inverno scorso e sarebbe tornato prepotentemente alla carica a fine luglio. Negli ambienti finanziari si fa anche il nome della Fila (gruppo Gemina): ma l'interesse non è mai stato confermato ufficialmente. Agnese Vigna Lo stilista Giorgio Armani

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