Teatro come antidoto

LA STAMPA Teatro come antidoto Le proposte di una stagione «per non essere omologati» ROMA. Simona Izzo e Ricky Tognazzi alle prese con i «Mugugni» di una giovane coppia già logorata dalla routine; Paolo Rossi con Lucia Vasini e Cochi Ponzoni in «Milanon Milanin»; Paolo Hendel col suo «Nebbia in Val Padana»; Angela Finocchiaro in «La misteriosa scomparsa di W»; Leila Costa protagonista di «Magoni»; Giobbe Covatta col nuovo «Primate assoluto» dove la prima parola sta naturalmente per scimmia; Enzo Iacchetti ne «Il colore del miele» e Cinzia Leone mattatrice in «Ogni sera mi butto». Ma non basta: Vito, Tita Ruggeri e Antonio Albanese presentano «Salone Meraviglia»; Alessandro Capone ripropone «Uomini sull'orlo di una crisi di nervi» di cui presto vedremo la trasposizione cinematografica; Gigi Proietti dirige «2005: Ultimo atto» in cui s'ipotizza un'Italia governata da un regime totalitario che ha drasticamente emirato il mondo artistico tea¬ trale. Il cartellone della prossima annata del Teatro Parioli è per Maurizio Costanzo motivo di gran soddisfazione: «E' una stagione nella quale credo moltissimo: non perderei uno degli spettacoli in programma, se non fossero venuti qui al Parioli me li sarei andato a cercare in giro per gli altri teatri». Alla base delle scelte, che comprendono anche una serie di serate speciali dedicate alla musica (si va da Lucio Dalla agli Avion Travel, dalle Posse napoletane a Peppe Barra, dai Mau Mau a Jovanotti), c'è una filosofia precisa: «In un mondo della comunicazione bloccato come il nostro - spiega Costanzo - il teatro diventa un antidoto prezioso all'omologazione, un luogo autenticamente diverso, una sorta di coscienza critica in cui la risata è sempre intelligente e satirica, mai fine a se stessa». Ff. ci

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