Arthur Rimbaud la tua vita è come un rock di Fabio Galvano

Arthur Rimbaud, la tua vita è come un rock La scoperta di un critico letterario inglese: anche i Beatles hanno saccheggiato i versi dell'artista ribelle Arthur Rimbaud, la tua vita è come un rock Da Bob Dylan a Jim Morrison, il poeta maledetto profeta delle pop star LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Arthur Rimbaud non è solo l'idolo infranto che André Breton aveva chiamato «il Dio dell'adolescenza». E' anche il profeta della musica rock, ispiratore di poeti - a modo loro - come Jim Morrison e Madonna, Bob Dylan e i Beatles. Lo sostiene Wallace Fowlie in un libro edito dalla Duke University Press: è possibile leggere Rimbaud come antesignano di una gioventù anch'essa perduta, sia pure per altre vie. Quella, per esempio, della «cultura teppistica» contro cui si stanno scatenando le forze dell'Inghilterra «perbene». Di analisi della cultura pop e rock sono pieni i cataloghi delle università americane; ma e proprio il peso specifico di Wallace Fowlie - ottuagenario studioso, autore di apprezzate opere su Dante, Stendhal e Mallarmé - a disperdere il sospetto che si tratti essenzialmente di un'operazione commerciale. Dietro un titolo generico - Rimbaud e Jim Morrison - è infatti in agguato un approfondito studio che tocca non solo l'aspetto letterario di quella sudditanza, ma anche i tenui fili fra due maledizioni, separate da un secolo ma legate da analoghi cinismi ed eccessi. Fowlie dimostra sistematicamente che Morrison, il poeta e cantante dei Doors morto per la solita overdose, conosceva bene l'opera di Rimbaud. La plagiava, anzi. E soprattutto commise il disperato errore di vivere la propria esistenza secondo la convinzione del suo profeta che «il poeta si rende veggente attraverso una lunga, immensa e ragionata sregolatezza di tutti i sensi». Come molti giovani d'oggi, anche Morrison, con i suoi cocktail di alcol e droga e con le sue maniacali aspirazioni di grandezza rispondeva al fascino di Rimbaud: fascino di un'emozionante leggenda e di una bellezza tenebrosa, dell'auto-obliterazione e del disprezzo per i suoi ammiratori (l'amante Verlaine compreso), insomma di tutti quei tasselli che hanno formato un mito su misura per la generazione rock, creando una sorta di James Dean della poesia. Morrison non è l'unico. Prendiamo Bob Dylan: non solo ha fatto allusione alla tragica relazione fra Verlaine e Rimbaud nel suo Blood ori the Tracks, ma ha trascorso la maggior parte degli Anni Sessanta saccheggiando per i propri dischi le suggestive immagini inventate da Rimbaud (la canzone Visions of Johanna deve molto a Les chercheuses de poux). E i Beatles? Une saison en enfer fu una delle letture determinanti nella breve vita di Stu Sutcliffe, il leader del complesso che morì prima della celebrità; e John Lennon, quando l'amico gliene parlò, reagì causticamente, trattando Rimbaud alla stregua di un maniaco sessuale («Si accoppierebbe persino con un albero») ma dimostrando, al tempo stesso, di conoscerlo bene. Non a caso il poeta francese è uno dei personaggi che figurano sulla copertina di Sgt. Pepper. In una scena di Help!, uno dei film dei Beatles, Ringo Starr storpia in francese un verso tratto da una delle Illuminazioni di Rimbaud: «Madame X établit un piano dans les Alpes». Potere della generazione rock. E così finisce che un poeta francese finora ammirato da letterati devoti finisca fra le chitarre elettriche o sui piedi di Eric Cantona, il calciatore francese che ha introdotto Rimbaud fra i tifosi del Manchester United. Il mito, spiega il professor Fowlie, sopravvive perché è un insieme di miti: quello della precocità quasi soprannaturale, dovuta alla creazione di tutta la sua rivoluzionaria opera poetica quando era un teen-ager; quello dell'artista come occultista, fanatico come Rimbaud era dell'immaginifico offerto da cabala e alchimia; quello dell'artista come uomo d'azione, per i suoi anni in Africa come esploratore e talora anche mercante di schiavi; quello dell'artista che sa rinunciare all'arte, anche alla propria. Sono i miti, in definitiva, che lo rendono moderno per la generazione della protesta e del rock. E questa gli ha offerto un'altra vita. Fabio Galvano Generazioni perdute legate dagli stessi cinismi ed eccessi Jim Morrison. il cantante dei «Doors», secondo lo studioso inglese plagiava l'opera di Rimbaud

Luoghi citati: Africa, Inghilterra, Londra