Verona sassi su un'auto lanciati da due bambini

Hanno 6 e 9 anni: «Volevamo giocare» Hanno 6 e 9 anni: «Volevamo giocare» Verona, sassi su un'auto lanciati da due bambini Abitano vicino a uno dei ventenni che uccisero con un masso una giovane VERONA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Domenica pomeriggio due fratellini di appena 6 e 9 anni hanno rischiato di ammazzare una coppia che percorreva in auto la superstrada tra l'aeroporto di Verona e il casello autostradale di Verona Nord dell'Autobrennero lanciando sassi da un cavalcavia. Ieri come se nulla fosse accaduto i due sono tornati a scuola, una volta tanto però evitando di raccontare la bravata e la paura corsa durante l'interrogatorio alla caserma dei carabinieri di Sommacampagna. Silenzio dei due fratellini, dei genitori e dei carabinieri che non essendo imputabili i bambini hanno accuratamente evitato di fornire particolari che permettessero di identificarli. Si sa soltanto che i due bambini, forse suggestionati dalla tv, abitano a Lugagnano di Sona a pochi chilometri di distanza da Palazzolo, il paese di Marco Moschin, il ventenne che il 28 dicembre dello scorso anno lanciò insieme a un amico il macigno che uccise Monica Zanotti. Moschin è tuttora in carcere. Anche i discorsi sentiti in casa, sia pure di riprovazione, potrebbero aver fatto scattare il loro desiderio di emulazione. Anche se i piccoli hanno (Confessato candidamente di averlo fatto «per giocare». Il fatto è accaduto proprio a San Giovanni Lupatoto, il paese dove abitava la Zanotti, e non è il primo. Nel luglio scorso due bambini di appena 5 e 9 anni lanciarono sassi dal cavalcavia dell'autostrada Serenissima. Anche quella volta furono identificali con la collaborazione della gente. Impressionano i luoghi di residenza dei protagonisti oltre ovviamente alla loro verdissima età: tutti legati ai precedenti epi¬ sodi con vittime ed autori che s'incrociano. Un altro episodio è di poche settimane fa con l'identificazione di due studenti, questi sì perseguibili dalla legge, di 15 e 17 anni, che furono bloccati mentre lanciavano sassi a Caldiero tra Verona e Soave, sempre sull'autostrada. Ora i genitori dei due fratellini terribili dovranno risarcire la vittima, Alberto Leoni, 35 anni, commesso di un supermercato di Sommacampagna. La sua auto, diretta verso Verona Nord, era stata colpita da un sasso sul cofano. «Ero con mia moglie Lisa - ricorda l'ancora spaventato Leoni e stavo per tornare a casa da Verona sulla superstrada, era ormai l'imbrunire. Ho visto il sasso piombare sull'auto e mi sono spaventato, ma sono riuscito a non perdere il controllo ed anche a tranquillizzare mia moglie e poi ho visto due ragazzini fuggire». I due bambini sono stati identificati dai carabinieri dopo aver interrogato gli abitanti dei dintorni. «Non so se chiederò il risarcimento dei danni - dice ora il Leoni - ma penso che lo farò, perché sia di lezione per tutti, soprattutto per i genitori». II sistema con la collaborazione della gente sta dando i suoi frutti a Verona, dove è stato creato anche un servizio di vigilanza speciale. E' però questa la prima volta che si accerta il lancio di sassi anche da una strada di grande scorrimento, non solo dai cavalcavia sulle autostrade. Quindi non basterà allertare le pattuglie sulle due autostrade della provincia. Le società di gestione, una con sede a Verona e una a Trento, prevedono di alzare le barriere sui cavalcavia e di illuminarli. Francesco Ruffo

Persone citate: Alberto Leoni, Francesco Ruffo, Leoni, Monica Zanotti, Moschin, Zanotti