«In Germania un'68 di destra» di Emanuele Novazio
Allarme dei servizi segreti. Inchiesta a Berlino, 27 agenti sospesi a Amburgo: pestavano gli immigrati Allarme dei servizi segreti. Inchiesta a Berlino, 27 agenti sospesi a Amburgo: pestavano gli immigrati «In Germania un '68 di destra» Dilaga lo scandalo dei poliziotti xenofobi BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La Germania rischia «un Sessantotto di destra», avvertono preoccupati i servizi segreti federali. Mentre si allarga la polemica sul comportamento xenofobo di alcuni agenti di polizia poi sospesi dal servizio, ad Amburgo e a Berlino - il responsabile del controspionaggio interno, Ernst Uhrlau, lancia l'allarme: «Dagli ambienti dell'estrema destra affiorano segnali di un nuovo '68, che si sta facendo largo anche nelle università». E' l'ultimo riflesso della sospensione di ventisette agenti di Amburgo, sospettati «di aver provocato e picchiato stranieri abusando di loro», come informa un comunicato del governo regionale. Lo scandalo - il caso più spettacolare avvenuto in Germania, denunciato aspramente dal responsabile per l'emigrazione nel governo federale, Cornelia Schmalz-Jacobsen - era stato innescato poche ore prima dalle dimissioni del ministro regionale degli Interni, Werner Hackmann, socialdemocratico: alla base della decisione, «l'aumento delle azioni xenofobe registrate all'interno della polizia». Secondo il quotidiano «Taz» di Berlino, tuttavia, Hackmann avrebbe lasciato l'incarico anche per protesta contro l'atteggiamento remissivo dei suoi più stretti collaboratori di fronte alle vio- lenze degli agenti. Poco prima di dimettersi, il ministro avrebbe infatto chiesto al suo vice, Dirk Reimer, e ai responsabili della polizia criminale, di «intraprendere azioni più incisive» nei confronti degli agenti sorpresi a maltrattare gli stranieri. Ma la reazione sarebbe stata negativa, spingendo dunque Hackmann alle dimissioni. La tensione è stata aggravata, ieri, dal misterioso ferimento dell'avvocato dei ventisette agenti, Walter Wellinghaus, colpito da alcuni colpi di pistola mentre usciva di casa. Anche se sono molti gli interrogativi ancora aperti sulla vicenda, non si esclude che all'origine dell'aggressione ci sia proprio la decisione di difendere gli agenti accusati di xenofobia. Ma non sono soltanto i poliziotti di Amburgo ad essere nella bufera: forti sospetti pesano anche sui loro colleghi di Berlino. La procura della città ha aperto un'inchiesta su decine di casi simili a quelli denunciati da Hackmann: «pecore nere», sostiene il capo della polizia locale, Hagen Saberschinsky; «orde nere», ribatte il leader dei «Verdi» Wolfgang Wieland, che considera il contagio molto più esteso di quanto finora ammesso. I capi d'accusa sono parecchi. Nel quartiere di Kreuzberg un intero reparto, con venti poliziotti, è stato sciolto dopo aver malmenato un romeno e un vietnamita. Nove poliziotti sono stati sospesi dal servizio perché avevano nascosto nei guanti oggetti metallici con i quali rendere più dolorosi i colpi. In altri cinquanta casi, la procura avrebbe le prove di maltrattamenti nei confronti di alcuni ambulanti vietnamiti, sorpresi a vendere sigarette di contrabbando: la vicenda è venuta a galla soltanto dopo la denuncia di un'associazione di amicizia tedesco-vietnamita. Martedì scorso, infine, tre poliziotti sono stati sospesi dal servizio, e condannati dal tribunale di Berlino a pagare una multa di diecimila marchi, per aver picchiato un iraniano. Secondo il capogruppo dei «Verdi», tuttavia, «lo spirito di corpo» limita le denunce interne e i conseguenti interventi della magistratura: il tarlo dell'intolleranza all'interno delle forze dell'ordine sarebbe molto più diffuso. Le polemiche sulle «tendenze xenofobe» diffuse fra gli agenti si accompagnano tuttavia a cifre più rassicuranti, diffuse ieri dai servizi di sicurezza interni: dall'inizio dell'anno il numero di aggressioni a sfondo razzista e xenofobo è fortemente diminuito, in Germania. In otto mesi sono state 961, il 27 per cento in meno del corrispondente periodo dell'anno scorso. Ma i neonazisti ufficialmente «censiti» e militanti sono almeno millecinquecento, sparsi in una miriade di piccoli gruppi spesso organizzati col supporto di materiali tecnici. Mille sono i «neonazisti solitari», non legati ad alcuna organizzazione: a questi vanno aggiunti gli oltre 5500 «estremisti di destra militanti», la maggior parte dei quali skinheads. Gli estremisti di destra di varia ispirazione sarebbero invece oltre 42 mila, raccolti in un'ottantina di organizzazioni: la principale, la «Deutsche Volksunion», ha 26 mila aderenti. Sono loro a preparare il '68 della destra? Emanuele Novazio Sulla polizia tedesca accuse di xenofobia e violenza
Persone citate: Cornelia Schmalz-jacobsen, Dirk Reimer, Ernst Uhrlau, Hackmann, Hagen Saberschinsky, Walter Wellinghaus, Werner Hackmann, Wolfgang Wieland
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