Disgelo tra Bottiglione e Fini
Dopo Berlusconi il segretario del ppi incontra anche il leader della destra. «Con Bossi sono offeso» Dopo Berlusconi il segretario del ppi incontra anche il leader della destra. «Con Bossi sono offeso» Disgelo tra Bottiglione e Fini «Ma An deve mettere alla porta i fascisti» ROMA. Ai fotografi e alle telecamere Fini e Buttiglione - uno a fianco all'altro - ostentano visi seriosi e dichiarazioni misurate, ma dietro le quinte Francesco Storace, in arte Epurator, come sempre la dice tutta: «Freddino Buttiglione? Fini mi ha detto di non averlo trovato freddo...». Certo, i due avevano qualche rimprovero da farsi a quattr'occhi, ma nel colloquio di un'ora e mezza nello studio di Fini, alla fino hanno trovato una mezza intesa sulla riforma elettorale: il doppio turno con elezione diretta del Presidente della Repubblica va bene ad entrambi. Ma quel che più conta Fini e Buttiglione hanno rotto il muro del suono che separava da decenni gli eredi di Salò e il partito dei cattolici italiani. Non era mai successo nella storia della Repubblica che un segretario della de entrasse nel «covo» missino e naturalmente una gelata così lunga ha lasciato il segno sulle dichiarazioni al termine dell'incontro. E così nella conferenza stampa a due che si è tenuta nell'open-space del giornale dell'msi, il Secolo d'Italia, il segretario del ppi ci ha tenuto a marcare le distanze su un punto dirimente: «La grande questione di An - ha detto Buttiglione - è il giudizio del fascismo. Dire che Alleanza Nazionale dovrebbe dividersi e che dovrebbe nascere una Rifondazione fascista non è sbagliato, ma sarebbe approssimativo». Parole pronunciate da Butti- glione con Fini a dieci centimetri, eppure neanche quel «numero» così sorprendente - invocare una scissione in casa altrui col padrone di casa al fianco - ha potuto guastare il clima di un incontro che ha confermato «le molte divergenze» segnalate da Fini, ma che ha aperto per la prima volta un canale di dialogo tra due partiti che nel passato si parlavano soltanto dietro le quinte per contrattare voti sotto banco o accordi segreti. E infatti Fini, alla fine dell'incontro che si è svolto nel suo ufficio al secondo piano di via della Scrofa, spiegava che «oggi non vi è nulla di totalmente nuovo, semmai la novità è l'incontro in quan- to tale». E Storace chiosava: «Dopo che il professor Buttiglione è venuto qui da noi, sono restati soltanto quelli dell' Unità a non invitarci alle loro feste...». E se i missini si portano dietro il «complesso del ghetto», il professor Buttiglione è entrato nello studio di Fini con nelle orecchie l'eco delle proteste dei suoi amici della sinistra intema, che dopo un letargo durato due mesi, si sono ridestati e hanno attaccato il segretario, chiedendogli «un chiarimento politico», perché un «accordo con Alleanza Nazionale non è possibile». Secondo Andreatta, Bodrato, Mancino, la Jervolino. che si sono visti ieri, non va giù quello schema vagheggiato da Buttiglione in base al quale il Ppi potrebbe federarsi a Forza Italia e An, proprio come in Germania la Cdu di Kohl si allea con i democristiani di destra della Baviera. «Buttiglione - spiega un preoccupato Bodrato - si è mosso bene in agosto, ma l'incontro con Berlusconi e soprattutto le affermazioni sul modello tedesco e su FiniStraùss pongono molti problemi». Problemi molto seri vi >to che Bodrato chiosa: «Quella Ji Buttiglione mi.sembra un'analisi superficiale e falsa, che non può essere condivisa, perché se si apre a Fini, in tanti voteremmo contro il Ppi...». Uno schema che non piace neppure a Fini: «Abbiamo parlato di politica italiana...», ha risposto a chi gli chiedeva un'opinione sul problema. E se Buttiglione è riuscito, con gli incontri con D'Alema, Berlusconi e Fini, a catalizzare l'attenzione dei mass media, forse rinuncerà a vedersi con Bossi: «Non so se lo vedrò. Lasciatemi un attimo di riflessione: ho molta simpatia per la Lega, ma alcuni comportamenti di Bossi questa estate mi hanno personalmente ferito. Non che io sia permaloso, ma non so se in questo momento la mia visita sarebbe gradita». Il professore, evidentemente, non ha ancora «digerito» quella battutaccia dell'Umberto su Buttiglione e il libro paga della Fininvest». [f. mar.] A sinistra, Gianfranco Fini e Rocco Buttiglione. A destra, Teodoro Buontempo
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