SETTEMBRE MUSICA

SETTEMBRE MUSICA [IL Festival musicale porta a I Torino due grandi comples■ si. Sabato 10 alle 21, al Teatro Regio, è di scena l'Orchestra Reale Concertgebouw di Amsterdam con il suo direttore Riccardo Chailly, e la sera successiva, sempre al Regio e alla stessa ora, sarà la volta della London Symphony Orchestra diretta da Michael Tylson Thomas. Il prestigioso complesso olandese - che ha avuto tra i suoi direttori stabili Mengelberg, van Beinum, Kondrascin e Haitink, presenta, in apertura di serata, «Apollon Musagète», un balletto per archi il cui soggetto fu inteso da Stravinskij come un omaggio al Seicento, dato che forniva spesso lo spunto ai «ballets de cour» all'epoca del Re Sole. «Nell'intenzione dell'autore - sottolinea Gianfranco Vinay nel suo libro su Stravinskij neoclassico - il riferimento musicale al Seicento francese è il ritmo puntato, che ricorre nel corso dell'intero balletto come uno dei diversi elementi di omologazione». Sarà poi eseguita la «Sinfonia n. 1» di Mahler, ispirata al romanzo «Il titano» di Jean Paul, con i suoi richiami alla natura primordiale e alle danze popolari viennesi. Singolare - ma tipico di un autore che sapeva utilizzare al meglio i materiali e i moduli più impensabili - il terzo movimento impostato sulla canzoncina infantile di «Fra Martino campanaro». L'orchestra londinese proporrà come aperitivo la trascinante ouverture «Leonora n. 3» di Beethoven. Poi la brillante «Guida all'Orchestra per i giovani» di Britten, una serie di variazioni con fuga finale su un maestoso tema di Purcell, il cui intento didattico non lede minimamente la validità artistica del brano. Infine ci si troverà piacevolmente coinvolti nei procellosi e concitati flutti so- nori di «Vita d'eroe», autobiografia in musica in cui Strauss sfodera tutta la sua maestria di orchestratore sia pure con qualche pesantezza di troppo. Ma prima, venerdì 9 alle 21, l'Auditorium Rai ospiterà il 4° omaggio a Steve Reich con una serie di brani che coinvolgono vari strumenti e anche il nastro magnetico. Lunedì 12 alle 21, nella chiesa di San Filippo (via Maria Vittoria 5), si aprirà una finestra sulla musica estone con Arvo Pàrt, un autore già noto ai torinesi per essere stato proposto più volte al pubblico dell'Auditorium Rai. Di questo compositore, passato dalla dodecafonia a un linguaggio più semplice e affine al minimalismo americano, saranno eseguite pagine di ispirazione sacra: «Sieben Magnificat Antiphonen per coro a cappella», «Silouans Song per archi», «Magnificat per coro a cappella», «Collage su B-A-C-H per archi, oboe, cambalo e pianoforte», «Sanctus» e «Agnus Dei» dalla Berliner Messe per coro e organo, «Te Deum per tre cori, pianoforte e archi». Un programma imponente e di non comune impegno, che vedrà protagonisti l'Estonian Philarmonic Chamber Choir e la Tallinn Chamber Orchestra diretti da Tonu Kaliuste. Ed ecco, mercoledì 15 alle 21 in Conservatorio, un salutare tuffo nella musica alla corte di Elisabetta I d'Inghilterra, con un concerto dal titolo «Lachrimae Antiquae, In darkness let me dwell...». Gli autori prescelti sono Holborne, Byrd, Dowland. Interprete di tutto rispetto sarà il Dowland Consort (Alison Crum, Sarah Cunningham, Wendy Gillespie, Trevor Jones, Jonathan Manson viole da gamba) diretto dal liutista Jakob Lindberg. Leonardo Osella COLTI e irriverenti, i quattro strumentisti che compongono il russo Terem Quartet giungono a Settembre Musica mercoledì 14 alle 21 (Conservatorio). Dotati di straordinarie capacità tecniche e di una buona dose di istrionismo, i quattro enfants terribles portano dalle auguste volte dei palazzi imperiali di San Pietroburgo una ventata di insospettabile e sanissima follia. Andrei Konstantinov e Igor Ponomarenko suonano la domra - rispettivamente soprano e contralto - una sorta di antico mandolino che tanto piaceva ai musicisti di tradizione classica; Andrei Smirnov è alle prese con un tipo di fisarmonica nota come bayan accordeon, mentre Mikhail Dziudze armeggia con una gigantesca balalaika. Il risultato è imprevedibile: pagine notissime vengono stravolte secondo un gusto geniale e liberatorio fatto di bruschi cambi ritmici e tonali e fulminanti gags armoniche; il tutto sorretto, com'è ovvio in questi casi, da un tecnicismo funambolico e instancabile. Al pubblico entusiasta che li applaude durante le loro peregrinazioni per il mondo, i quattro del Terem propongono un pot pourri di musiche classiche, circensi e folclori¬ volta nella chiesa di San Domenico (via San Domenico n. 0), dove alla Schola Cantorum della Basilica di Sant'Apollinare in Roma diretta da Johann Bossard si unirà la prestigiosa presenza dell'organista Luigi Celeghin e dell'attore Arnoldo Foà. L'appuntamento, tra i più interessanti del Festival, prevede una serie di letture e di responsori gregoriani tratti da testi della «Genesi», nonché interludi e versetti per organo di Gyòrgy Kurtag. Il titolo dello spettacolo è «Da Adamo ad Àbramo». Neppure quest'anno manca l'apporto dell'Ensemble Europeo Antidogma Musica, la prestigiosa associazione torinese che promuove da anni con coraggio e abnegazione la musica nuova spesso in abbinamento con quella antica, nonché la produzione delle cosiddette «scuole marginali» di paesi piccoli e di tradizione relativamente fresca. Giovedì 15 alle 17, al Piccolo Regio, Dora Filippone (chitarra), Leonardo Boero (violino), Riccardo Memore (viola), Marinella Tarenghi (pianoforte), Elisabeth Kilby (soprano) e Maja Jokanovic (violino) eseguiranno i brani vincitori del 12° Consorso internazionale di Composizione Icons, nonché musiche di Petrassi, Sciarrino, Boccherini e Paganini. [1. o.] SETTEMBRE MUSICA 7

Luoghi citati: Amsterdam, Inghilterra, Roma, San Pietroburgo, Torino