UN IMPASTO MACCHERONICO CON LA BELLA GIGOGIN di Stefano Bartezzaghi

LA POSTA IN GIOCO LA POSTA IN GIOCO UN IMPASTO MACCHERONICO CON LA BELLA GIGOGIN suetudine, e la popolarità di questo detto ci ha sempre stupefatto. Noi sappiamo che i galli italiani fanno «chicchirichì», mentre quelli francesi fanno «cocoricò», e quelli inglesi addirittura «cockadoodledoo». Ma sulle mucche e sulle vacche spagnole non ci hanno mai ragguagliato, mentre per le mucche italiane è sempre valida la questione posta da Elio e le Storie Tese: «Perché, se la mucca fa mu, il merlo non fa me?». Gli etimologisti più qualificati pensano che qualcuno che parlava francese, appunto, come una vacca spagnola abbia pronunciato male la parola Vace (che anticamente significava Basco), e l'abbia resa simile a vacce o vache (la vacca antica e la vacca moderna). La frase originale sarebbe, dunque, qualcosa come: «parlare il francese come un Basco lo spagnolo». Latinorum, maccheronici o vacche basche ci stiamo aggiran¬ do in quel settore del lessico che viene segnato dai dizionari con la sigla: impr. Improbabile? Impressionante? Improperio? Niente di tutto ciò: significa «improprietà». Non fosse altro che per i recenti canoni del politically correct, non commetto volentieri la grande improprietà (praticamente, un improperio) di prendere in giro gli errori linguistici. Sono amichevolmente solidale con i balbettanti Barbari, e con gli idiomi arabi, turchi e ostrogoti, che hanno dato vita a note locuzioni. Ma il mondo delle impr., specie se sono anche pop., mi interessa professionalmente. E' per questo che ho salutato con compiacimento una recente lettera di Giuseppe Dosio (Almese, TO). Dosio ha letto gli articoli di luglio sulle versioni popolari (e Impr.) del Tantum Ergo, e si è ricordato di come veniva cantata Liti Marleen in Val di Susa, durante l'occupazione tedesca: «Quand che cantavo la Bella Gigògin / l'avió la pansa pien-a, le bóte pien-e 'd vin; / óra ch'a cantò Lui Marleen / la pansa veuida e i tubu pièn: / per te, Lui Marleen». Necessita una traduzione? Io, che il piemontese mi limito a intuirlo, quando lo intuisco, ho avuto difficoltà solo con il concetto di tubu, che però si è meritato un'apposita nota in calce di Dosio. Sono quelle cose che si riempiono quando non ne possiamo più. Questa deformazione era ovviamente volontaria, e quindi qui non stiamo sparando contro la Croce Rossa. E' quello che però facciamo subito, con alcuni estratti dal Rosario, come veniva recitato nel Canavese, secondo i ricordi di Massimo De Pretis (Torino): «si contempla Gesù Bambino tra le braccia del vecchio Scimione», «Maria boni conigli,». Vanna Fornara Berzero (Buronzo, VC), se ho decifrato i cognomi per bene, mi ha invece raccontato il Rosario del suo pae¬ ris Day» ha qualche significato, tipo «dita dorate» o altro?). «Put in» è il bambino piccolo, mentre «Put tun on» (metti la botte sopra») è una donna di facilissimi costumi. «My cool bus» («il mio fresco autobus») è un'esortazione a evitare le ragazze dalle gambe corte. L'ultimo contributo di Parisotto è il nome di una trattoria di campagna, realmente esistente. L'insegna dice «For A Man», e in inglese significherebbe: «per un uomo». Si fanno battute oscene quando si mangia? Le donne non sono contemplate? I tavoli sono troppo piccoli per starci in due? Per rispondere «no» a queste domande, basta sapere che in dialetto for-aman significa «fuori mano». E chissà quanti maccheroni. Scrivete a: Stefano Bartezzaghi, «La posta in gioco», La Stampa-Tuttolibri, via Marenco 32, 10126 Torino. se, a cui partecipava una donna che arrivava a piedi, e un po' in affanno, dalla località Rondino. Laddove si sarebbe dovuto recitare: «Al ciel al ciel al ciel / andrò a vederla un di», veniva fuori «Marce, marce, marce/Chi 'induma ste T Rundin». Esistono anche esempi contemporanei. Pier Antonio Parisotto (Schio, VI) mi ragguaglia su possibili falsi-amici tra il francese e il veneto: «mon ami» è un'auto-denigrazione («mona mi») e «très joli» suona molto simile a «tre zò lì» («buttate giù lì»). In Anglo-Veneto «day» sono le «dita» (le chiedo, Parisotto: «Do¬ Stefano Bartezzaghi

Persone citate: De Pretis, Dosio, Gesù Bambino, Giuseppe Dosio, Parisotto, Pier Antonio Parisotto, Stefano Bartezzaghi, Vanna Fornara Berzero

Luoghi citati: Almese, Rondino, Schio, Torino, Veneto