La grammatica impossibile di M. As.

La grammatica impossibile La grammatica impossibile Pizzetti: i disaccordi italiani Bonito Oliva: noi li preferiamo morti BE due parti della Germania faticano a intendersi perfino nel linguaggio dei fiori. E le due, tre, mille Italie? «Da noi è molto peggio» assicura Ippolito Pizzetti, architetto del paesaggio, curatore per Muzzio di una collana - «Il corvo e la colomba» - a metà fra giardinaggio e letteratura. «In Italia la situazione varia da regione a regione, da paese a paese. Anche sul piano lessicale: al Sud la "mortella" è il mirto, mentre al Nord è il bosso». Figuriamoci quale può essere l'univocità semantica. Tanto più che nell'immaginario degli italiani si intrecciano e qua e là riemergono i fili di differenti eredità. «Il cristianesimo mise all'indice tutte le piante più tipicamente associate alla cultura pagana - dice Pizzetti -. La rosa, introdotta dalla Grecia poco prima della nascita di Cristo, eb- be una enorme fortuna nell'età imperiale, fino agli estremi dei banchetti di Nerone, quando i petali venivano fatti cadere dal soffitto così copiosi che qualcuno rischiò di soffocare; poi Tertulliano scrisse un intero libro per condannarla, e parole di fuoco ebbe pure Clemente Alessandrino. Passarono secoli prima che la rosa fosse ammessa sugli altari, come fiore dedicato alla Madonna, finché nell'Anno Mille fu consacrata da Leone IX». Anche il crisantemo - aggiunge Pizzetti -, forse sull'esempio dell'alta considerazione in cui è tenuto dai giapponesi, da qualche tempo non è più considerato il fiore funereo per definizione e comincia a essere apprezzato per le sue qualità ornamentali. Ma proprio nel prevalente valore estetico-decorativo che noi assegniamo ai fiori si rivela una specificità della nostra cultura mediterranea, in quanto opposta a quella dell'Europa del Nord. E' quanto rileva il critico dell'arte Achille Bonito Oliva: «Da noi la natura è più benevola, più materna e protettiva: proprio per questo siamo indotti a fare i birichini con lei, come si fa con la mamma, pensando che non morirà mai. La maltrattiamo, anche. Così i tedeschi, che amano molto i fiori, tendono a non separarli dal loro ambiente; a noi invece piacciono i fiori recisi, che diventano "installazioni in vaso con acqua"». Germania e Italia come i due poh di una ideale contrapposizione: da una parte il senso panico e romantico, dall'altra l'idea estetica e ornamentale. «In Germania - osserva Bonito Oliva - la natura è vissuta romanticamente come un'aspirazione all'assoluto, all'eternità della vita che si rigenera: così la riflette un Caspar Friedrich nei suoi grandi paesaggi che contengono un'idea di infinito. Da noi la natura è vissuta invece come microcosmo in miniatura, natura morta. Non a caso la natura morta come oggetto di osservazione e di rappresentazione pittorica trova il suo centro di diffusione a Napoli, nel '600. E il genere si è esteso fino a Morandi e ai giorni nostri». [m. as.]

Persone citate: Achille Bonito Oliva, Bonito Oliva, Caspar Friedrich, Ippolito Pizzetti, Leone Ix, Muzzio, Nerone, Pizzetti

Luoghi citati: Europa Del Nord, Germania, Grecia, Italia, Napoli