Persi o buttati centinaia di miliardi

«E' opera di un rivale del Buonarroti» Ed è giallo sui sigilli del Vaticano che sarebbero apposti sul retro della tela Italiani distratti Persi o buttali centinaia di miliardi ROMA. Chi cerca soldi disperatamente e chi, invece, li butta dalla finestra o li dimentica in treno, in taxi o addirittura li mette in lavatrice con i panni sporchi. Le due facce della medaglia trovano terreno fertile in Italia, patria di santi, poeti, navigatori ma anche di inguaribili distratti: in un anno, ad esempio, gli italiani sono stati capaci di perdere quasi 110 miliardi di lire in certificati di deposito, libretti di risparmio per 33 miliardi, assegni circolari e di conto corrente per quasi 35 miliardi. Senza contare i biglietti vincenti della lotteria non incassati, i beni personali lasciati nelle carrozze ferroviarie, le banconote lanciate dalla finestra e cullate dal vento verso increduli passanti secondo uno dei più classici tormentoni della letteratura cinematografica. Quantificare l'enorme quantità di titoli che siamo in grado di perdere, distruggere o farci sottrarre è difficile e non esistono uffici centralizzati degli «oggetti smarriti». Ma non è impossibile dare una dimensione al fenomeno: è infatti ricavabile da un monitoraggio della Gazzetta Ufficiale che quotidianamente pubblica le sentenze dei pretori e dei tribunali sparsi lungo tutto lo stivale con cui si dichiara l'ammortamento di questo o quel titolo al portatore, con nome e cognome del distratto di turno, l'importo nominale del titolo stesso e la banca emittente. Così, sul taccuino di una settimana media sono finiti 656,7 milioni di assegni circolari e di conto corrente; 81,5 milioni di cambiali; 638,6 milioni di libretti di risparmio; 2100 milioni di certificati di deposito bancari. Un giro d'affari forse modesto rispetto al volume di titoli regolarmente in circolazione, ma certamente rilevante come testimonianza di un'Italia con la testa tra le nuvole. [Ansa]

Persone citate: Persi

Luoghi citati: Italia, Roma