Un esercito di fantasmi di Gabriele Beccaria

Un esercito di fantasmi Un esercito di fantasmi Contro i marines un caccia e due tank I DISPERATI DI CÉDRAS APort-au-Prince circola questa storia. Nel settembre dell'anno scorso, all'orizzonte del mare caraibico si stagliò la sagoma di una nave. Dal villaggio di Jérémie, dove avvenne l'avvistamento, la notizia si propagò in tutta Haiti. La voce popolare ingigantì quella massa bruna in navigazione e la fece diventare una nave da guerra. «Sono gli americani che riportano a casa il deposto presidente JeanBertrand Aristide», sostenne un gruppo di teste calde. Il timore di un'invasione divenne in una manciata d'ore delirio collettivo e i soldati dalle uniformi spiegazzate schierati sui docks di Jérémie se la diedero a gambe. Ancora non sapevano che la presunta corazzata era un inoffensivo mercantile diretto verso il Golfo del Messico. Adesso che l'arrivo degli yankees sembra questione di ore sta montando di nuovo la frenesia di quel giorno di settembre. I sostenitori di Aristide e i fan della democrazia giurano che l'esercito del generale Raoul Cédras si dileguerà al primo rombo di elicotte- ri d'assalto e di mezzi anfibi da sbarco. Non occorrono i rapporti della Cia per sapere che le forze armate haitiane non sono affatto armate. I dati più recenti danno per operativi una corvetta, un caccia a elica, un paio di veicoli corazzati e altrettanti cannoncini d'epoca. Il resto, assai poco, è preda della salsedine e della ruggine e vittima dell'incuria e dell'inettitudine. In quel pezzo d'i¬ sola affacciata su Guantanamo Bay che è Haiti ci sono 7 mila soldati quasi inermi, comandati dai generali fantasma di un regime strangolato dall'embargo. Una delle leggende locali sostiene che il comandante in capo studi i piani di guerra in assoluto relax: arriva in ufficio non prima di mezzogiorno e se ne va non dopo le due. Di certo, a parte alcune patetiche barricate, non si sono visti altri preparativi. «Abbandoneranno i moschetti per le strade», ripete la versione popolare. «I soldati di Cédras sono in grado di sparare a un uomo soltanto se è ben legato come un maiale, ma non ce la fanno a combattere. Adesso straparlano, poi, quando sentiranno i primi spari, scapperanno senza pensarci due volte». Persino il ministro degli Esteri Charles David non nasconde il suo scetticismo sulle capacità belliche di un esercito che ha combattuto solo un interminabile e spietato conflitto contro il proprio popolo inerme, dai tempi di Papà e Baby Doc fino alla giunta golpista di oggi. Al Pentagono circola una battuta. «Ci saranno più haitiani feriti dai calci di moschetto sbattuti per terra che haitiani colpiti dal fuoco dei nostri». A Washington sono giorni che si spiega che l'invasione sarà un'operazione fulminea di commandos: prenderanno il controllo dei punti nevralgici della capitale, dall'aeroporto al palazzo presidenziale, e cattureranno Cédras prima che possa rintanarsi in un rifugio sicuro come fece il padrone di Panama City Manuel Noriega. Lo sbarco vero e proprio dei 20 mila marines, G. I. e paracadutisti della «Task Force 125» avverrà a cose fatte. Ancora una volta, si sogna il blitz chirurgico. Ma il «wishful thinking» non cancella l'inquietudine. «Non si può immaginare che ci sarà un resa di massa», ha detto al «New York Times» il portavoce dell'ambasciata Usa a Port-au-Prince, Stanley Schrager. Lui non è l'unico a ritenere che molti haitiani si batteranno, compresi i drappelli di miliziani fedelissimi al regime. Il quattordicesimo intervento americano nei Caraibi dall'inizio del secolo non sarà uno show indolore. Fonti militari washingtoniane ammettono che il vero incubo del Pentagono è il dopo-invasione. Caduta la giunta, i villaggi e gli «slums» potrebbero esplodere, in un intreccio di vendette private e violenze anti-americane. Agguati e attentati imporrebbero un pesante pedaggio agli americani e ai 1500 centroamericani che li affiancheranno. Allora, comincerà la conta dei morti. Furono 30 in Somalia, 293 in Iraq, 23 a Panama, 19 a Grenada. Quanti stavolta? Gabriele Beccaria Ma per gli esperti non sarà una passeggiata militare Il Pentagono teme gli agguati alle truppe americane nei villaggi e negli «slums» Alcuni haitiani osservano le vittime di una spedizione punitiva dei miliziani di Cédras

Persone citate: Baby Doc, Charles David, Manuel Noriega, Port, Raoul Cédras, Stanley Schrager