Sagunto di R. I.

Sagunto Sagunto Da Tito Livio a Pappalardo «Dum Romae consulitur... iam Saguntum expugnatur» (mentre a Roma si pensa sul da farsi... Sagunto viene espugnata). Drammatica e incisiva, la frase citata ieri da Antonio Di Pietro, viene da Tito Livio, che la mise in bocca agli ambasciatori della sfortunata città spagnola, alleata di Roma e per otto mesi assediata da Annibale prima di cedere al generale cartaginese. Fu, da parte di Roma, miopia politica quell'esitazione a intervenire, perché la presa di Sagunto aprì le porte alla prima guerra punica. E' miopia politica, dice oggi Di Pietro, stare a discutere su Tangentopoli senza agire. «Datevi da fare. Se no il nostro Paese diventerà come Sagunto, verrà espugnato». Ma Di Pietro non è il primo a usare il paragone latino. E' rimasta famosa l'«omelia di Sagunto», pronunciata ai funerali del generale Dalla Chiesa e di sua moglie dal Cardinale di Palermo Pappalardo, mentre fortissima, nel capoluogo siciliano, era la sensazione di abbandono all'assedio della mafia, [r. i.]

Persone citate: Antonio Di Pietro, Dalla Chiesa, Di Pietro, Pappalardo, Tito Livio

Luoghi citati: Roma, Sagunto