Pellegrinaggi a Treviri Marx è risorto (per i turisti) di Emanuele Novazio
15 Pellegrinaggi a Treviri Marx è risorto (per i turisti) (pBONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Non arrivano più delegazioni entusiaste e intimorite, le visite ufficiali di governanti e ambasciatori sono rare. Ma davanti al numero 10 della Bruekenstrasse, a Treviri, si vedono di nuovo persone in attesa di poter entrare: dopo una lunga renitenza, il pellegrinaggio alla casa natale di Karl Marx è ricominciato. Migliaia di persone al mese, e questa volta non sono viaggi forzati ma decisioni private suggerite dalla nostalgia di un mito. Nella stragrande maggioranza i pellegrini sono infatti uomini e donne dell'Est tedesco, giovani ma soprattutto anziani: la generazione colta di sorpresa dalla Svolta e dalla riunificazione, gente sopraffatta dalla sorpresa e dalla gioia, allora; ma aggredita poi dalla frustrazione, dallo sconforto, dalla paura di una novità difficile da sopportare. Adesso il «popolo di Marx», come si diceva con disprezzo all'Ovest per indicare «i figli della Stasi», cerca di uscire dalla buca nella quale gli pareva di essere caduto. E si affida al simbolo più forte di un passato al quale è legato da sentimenti doppi, nostalgia e fastidio, protezione e diffidenza. L'altro giorno, nelle elezioni dei due principali Laender dell'Est - il Brandeburgo e la Sassonia - l'erede di Erich Honecker e del suo regime, il Pds, si è imposto come terza forza, subito dopo partiti storici come l'Spd e la Cdu. Il mese prossimo, quasi certamente il Pds manderà suoi rappresentanti al Bundestag. I suoi uomini sono fra i politici più popolari nell'ex Ddr, la gente affida loro non soltanto la protesta ma anche il desiderio di ricom di riprendersi un'identità scaduta. Il pellegrinaggio a Treviri nasce dalla stessa volontà di aggrapparsi al segno più vistoso di quel passato incerto: i visitatori, che prima della Svolta del 1989 erano cinquantamila l'anno ma che da un giorno all'altro si erano più che dimezzati, sono adesso di nuovo fra quattromila e cinquemila al mese. Di nuovo un record, come ai tempi di massimo fulgore del «turismo socialista», che aveva in Treviri e nella Brueckenstrasse una delle mete obbligate e predilette. Allora, tuttavia, i viaggiatori arrivavano quasi sempre in gruppo, e le visite organizzate da «kombinat» e scuole di partito - ma anche da capi fabbricato e da maestri elementari - consentivano alme- Sno un'escursione all'Ovest. Oggi vengono pensionati, ex operai di fabbriche andate in liquidazione, funzionari di un partito e di un Paese che non esiste più: quasi sempre da soli o in viaggio famigliare, mai costretti ma convinti. Vengono e non nascondono qualche volta la loro delusione. Al primo piano della palazzina barocca dove l'avvocato Heinrich Marx abitò ancora un anno dopo la nascita del figlio Karl, il 5 maggio del 1818, non trovano quel che probabilmente si sarebbero aspettati: oggetti personali, penne, tavolini e sedie (i mobili sono stati distrutti negli anni del nazismo, quando la casa divenne sede del Nationatblatt), ma soltanto testi, appunti e bozze, quaderni e libri stampati in ogni lingua o quasi. Il disappunto tuttavia dura poco. Al registro dei visitatori la gente affida soprattutto ringraziamenti e nostalgie: «Non ti hanno capito», «Sei immortale», «E adesso?». Emanuele Novazio S
Persone citate: Erich Honecker, Heinrich Marx, Karl Marx, Marx
Luoghi citati: Ddr, Sassonia, Treviri, Treviri Marx
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