Una bomba protestante a Dublino

Due donne ferite Due donne ferite Una bomba protestante a Dublino DUBLINO. I terroristi protestanti dell'Ulster, indifferenti o ostili alle prospettive di pace aperte dal cessate-il-fuoco decretato dai cattolici dell'Ira dopo 25 anni di attentati, hanno dato seguito alla minaccia di «esportare la guerra nella Repubblica d'Irlanda». Ieri a Dublino una bomba è esplosa sotto il sedile di un treno proveniente da Belfast, appena arrivato nella stazione Connolly della capitale irlandese. L'esplosione ha provocato il ferimento, non grave, di due passeggere. L'attentato era stato preceduto da due telefonate a nome dell'Ulster Volunteer Force (Uvf) che annunciavano imminenti attacchi a sette diversi obiettivi, dall'aeroporto, alle stazioni, al municipio, alle poste, alla dogana. I messaggi, ricevuti dalla televisione e dalla polizia, hanno fatto scattare il massimo allarme. Uffici e negozi evacuati, il centro chiuso al traffico, ospedali in allerta. Per alcune ore Dublino è stata paralizzata. Polizia e artificieri hanno perlustrato tutti gli edifici indicati dall'uvf, ma non sono stati trovati altri ordigni, oltre a quello esploso sul treno. I gruppi armati unionisti non hanno accettato la tregua proclamata dall'Ira e per farlo chiedono al governo di Londra la garanzia che le sei contee nordirlandesi restino saldamente legate alla Gran Bretagna, senza congiungersi all'Eire cattolica. Dopo la tregua scattata il 31 agosto, gli etremisti protestanti hanno già ucciso un civile cattolico, fatto saltare in aria il centro stampa del Sinn Fein (il braccio politico dell'Ira) a Belfast e piazzato un ordigno contro la casa di un consigliere comunale del partito nazionalista. Mantenando la parola, finora l'Ira non ha risposto agli attacchi. Anche gli estremisti unionisti, come l'Ira, hanno alle spalle anni di attentati. L'episodio più sanguinoso risale al 17 maggio 1974 quando tre autobombe a Dublino e una a Monaghan esplosero causando la morte di 33 persone, compresi due bambini. L'ultima azione dei terroristi protestanti sono state condannate sia a Londra che a Dublino. Il ministro britannico per il Nord Irlanda Patrick Mayhew ha parlato di «atto disgustoso» e il ministro della Giustizia irlandese Marie Geoghegan-Quinn ha detto che «nulla e nessuno potrà distogliere il nostro governo dal sentiero della pace». Intanto, il governo di Londra, che ancora non ha dato formalmente na risposta positiva al cessate-il-fuoco dell'Ira, ha chiesto alle autorità statunitensi di non fornire al leader del Sinn Fein Gerry Adams - che entro la fine del mese ha in programma un viaggio negli Usa quella che ha definito «una piattaforma propagandistica». In altre parole la Gran Bretagna non gradirebbe un incontro di Adams con il presidente Clinton o con esponenti della sua Amministrazione. [Ansa]

Persone citate: Adams, Clinton, Connolly, Gerry Adams, Marie Geoghegan-quinn, Monaghan, Patrick Mayhew