«Lapidate il piccolo Indro»

Tredici anni, è stato salvato dalia polizia: ieri era il giorno deU «esecuzione», fissato dal sindaco in giugno Tredici anni, è stato salvato dalia polizia: ieri era il giorno deU «esecuzione», fissato dal sindaco in giugno «lapidate il piccolo Indro» Messico, la follia di un villaggio SAN PAOLO NOSTRO SERVIZIO Quaranta poliziotti sono arrivati appena in tempo per salvarlo. Isaac Jimenez Ruiz, un bambino indio di 13 anni, doveva morire ieri mattina, linciato dagli abitanti di San Miguel Yotao, una comunità contadina nello Stato di Oaxaca, 400 chilometri a Sud di Città del Messico. Una spietata esecuzione decisa dall'assemblea degli indios zapotechi per punire un furto di poco meno di mezzo milione di lire in un negozio del villaggio. «Sappiamo che è stato lui a rubare, ce lo ha confermato uno spiritista - si è giustificato il sindaco, Apolonio Santiago Lopez -. Dobbiamo dare l'esempio, è il popolo che lo vuole. Ma eravamo pronti a liberarlo se la madre del ragazzo avesse restituito i soldi». A salvare il bambino è stato il disperato appello della madre, Magdalena Ruiz, che dopo aver venduto tutti i suoi miseri averi senza riuscire a raccogliere la somma necessaria, si è messa in viaggio fino alla capitale dello Stato per chiedere aiuto. E persino in un Paese abituato ad ogni sorta di violenze come il Messico, il linciaggio annunciato del piccolo Isaac è finito sulle prime pagine. L'incredibile vicenda è cominciata nel giugno scorso, quando un commesso della filiale del Conasupo, una delle principali catene di grandi magazzini messicane, denunciò il furto di 1000 pesos dalla cassa. Senza piste del possibile ladro, il mese dopo il sindaco e il presidente dell'assemblea della comunità si rivolsero ad un medium perché indicasse il responsabile. E dal trance, lo sciamano fece il nome del bambino. Senza nessun'altra prova, i due sequestrarono Isaac, rinchiudendolo in una cella. «Per cinque giorni di seguito, lo hanno tenuto appeso per le mani ad una trave sul tetto, coi piedi sospesi nel vuoto, esigendo che la madre restituisse il denaro rubato», racconta un rapporto del coordinatore della Commissione statale dei diritti umani, Jaime Jimenez. Ma quando agli inizi di questo mese è stato chiaro che Magdalena Ruiz non sarebbe riuscita a ripagare il furto di cui era accusato suo figlio, il sindaco ed il presidente hanno convocato un'assemblea degli abitanti di San Miguel Yotao per decidere la punizione adeguata per il bambino. E la decisione è stata: il linciaggio. Isaac sarebbe dovuto morire sabato 10 settembre, massacrato a colpi di pietre e di bastone, «per dare un esempio», da uomini e donne che l'avevano visto crescere. Venuto a sapere della condanna a morte, il magistrato del distretto, Bernardino Molina Reyes, si è precipitato a chiamare le autorità del villaggio per cercare di bloccare lutto: «E' un delitto, non potete farlo - urlava al telefono - ci sono le leggi, c'è la Costituzione». Tutto inutile. Dall'altro lato della linea, il sindaco ha risposto a muso duro: «Così ha deciso la comunità e così faremo. Prova a venire qui per impedirlo e arrestiamo pure te». Se tutta la storia non fosse arrivata fino a Città del Messico grazie alla denuncia della madre, ieri Isaac sarebbe stato quasi certamente assassinato a sangue freddo. Ma la ripercussione degli articoli pubblicati dai principali giornali del Paese ha costretto le autorità dello Stato di Oaxaca ad intervenire, inviando venerdì un distaccamento di 40 «federales» a San Miguel Yotao per liberare il bambino. Il governatore di Oaxaca, ovviamente del «Partido revolucionario institucional», il partitoStato che domina il Messico dal 1929, non sembra però voler creare molti problemi a causa di un giovane indio. Poche ore dopo l'intervento della polizia, un comunicato del governo locale ha smentito la minaccia di linciaggio contro il bambino. E sinora, né il sindaco né il presidente dell'assemblea sono stati arrestati o accusati. «Per fortuna siamo riusciti a salvare Isaac - dice Jaime Jimenez - ma i problemi non sono finiti: ora il sindaco vuole che la madre rimborsi il compenso pagato al medium». Gianluca Bevilacqua Indios zapotechi in un villaggio dello Stato messicano di Oaxaca

Persone citate: Bernardino Molina Reyes, Gianluca Bevilacqua, Isaac Jimenez Ruiz, Jaime Jimenez, Magdalena Ruiz, Santiago Lopez

Luoghi citati: Città Del Messico, Messico, Oaxaca, San Miguel Yotao, San Paolo