Il gioco con la pistola finisce nel sangue
Il gioco con la pistola finisce nel sangue LAquila: i tre adolescenti volevano mimare la roulette russa, ma c'era un proiettile in canna Il gioco con la pistola finisce nel sangue Provano l'arma del padre, parte un colpo: ragazzo in fin di vita L'AQUILA. «Lo sapevate che mio padre ha una pistola? Eccola...». Ma il gioco è diventato tragedia a Celano, in provincia dell'Aquila. Un ragazzino di 15 anni, Luca Vicaretti, è stato dichiarato ieri sera clinicamente morto all'ospedale «Mazzini» di Teramo dove era stato ricoverato d'urgenza. Per tutta la giornata ha lottato con la morte, in coma nel reparto di rianimazione. Ma i medici erano stati subito pessimisti per le devastanti conseguenze di un proiettile calibro 22 che lo ha raggiunto al volto. Impossibile sottoporlo ad operazione. Solo un miracolo potrebbe salvarlo. Nel pomeriggio l'ultimo elettroencefalogramma: piatto. La tragedia s'è consumata, poco prima di mezzanotte tra giovedì e ieri, in casa di P. D. R., di Celano, un coetaneo della vittima. I due, insieme con altri due amici, avevano appena lasciato una festa in un noto ristorante di Celano. Arrivati a casa, P. D. R., approfittando del fatto che i genitori erano già a dormire, è andato dritto dritto a prendere la pistola che il padre, titolare di un distributore di carburante a Celano, usa spesso quando deve depositare in banca l'incasso della giornata. Un'arma, quindi, regolarmente denunciata e tenuta in casa non per un vezzo, ma per legittima difesa. Il ragazzino è stato prudente: ha tolto subito il caricatore dell'arma, una semiautomatica calibro 22. Ma solo un esperto avrebbe guardato, per sicurezza, dentro il «carrello» per togliere il colpo che limane in canna. Quando è andato a premere il grilletto per giocare, quel maledetto colpo è partito ed ha raggiunto in pieno volto Vicaretti che s'era avvicinato, incuriosito, a guardare quel giocattolo proibito che non aveva mai visto se non alla tv. Superato il primo momento di panico, Vicaretti è stato soccorso e trasportato all'ospedale di Avezzano. Nel frattempo, due amici in motorino, nella concitata corsa verso l'ospedale, cadevano per evitare un'auto restando leggermente feriti, mentre un ragazzo a bordo di una moto che usciva dalla stessa festa lasciata un'ora prima dagli amici di Vica¬ retti, si schiantava contro un'auto, morendo. A Celano sembrava essere scoppiata la guerra per il via-vai di sirene. Forse per lo stordimento di una nottata di tensione, alle prime ore di ieri mattina in paese erano in molti a giurare che alcuni ragazzi prima avevano giocato alla roulette russa con una pistola che aveva gravemente ferito uno di loro e che, per soccorrere quest'ultimo un altro giovane era morto in un incidente stradale. Che si sia trattato di una roulette russa lo ha escluso già in mattinata il colonnello dei carabinieri dell'Aquila, Antonio Angelino, il quale, dopo le prime indagini, ha chiarito che la cosa era impossibile perché la pistola era una semiautomatica e non a «tamburo». Solo quest'ultimo tipo di arma consente di caricare la pistola con un solo colpo e sfidare così la morte. Roulette russa o no, Luca ci ha rimesso la vita. A 15 anni. Per un gioco. [a. d. n.]
Persone citate: Antonio Angelino, Luca Vicaretti, Roulette
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