Ma gli italiani litigano

Ma gli italiani litigano RISSA SUGLI AIUTI Ma gli italiani litigano Melandri contro Guidi e Lagostena Bassi SIL CAIRO COPPIA un'ir vnrovvisa e durissima polemica all'interno della delegazione italiana al Cairo, che pure era riuscita a lavorare serenamente fino a ieri. E a scatenarla non è l'aborto, la contraccezione o un altro dei temi più controversi di questa conferenza, ma la somma che l'Italia è disposta a spendere per assicurare il successo di un programma mondiale per il contenimento delle nascite. L'onorevole Giovanna Melandri (Ad), che rappresenta i progressisti nella delegazione governativa guidata dal ministro per la Famiglia Antonio Guidi, accusa l'Italia di voler «far fallire la Conferenza» con un atteggiamento poco generoso. Gli altri membri della delegazione reagiscono con indignazione, accusando a loro volta la Melandri di «scorrettezza di contenuti e di forma». La piccola tempesta esplode al quarto piano del palazzo del- le conferenze, nelle due stanzette che ospitano la delegazione italiana e dove il ministro Guidi sta rispondendo alle domande dei giornalisti proprio sul capitolo finanziamento. In linea di massima l'Italia dovrebbe destinare da qui al Duemila circa 400 miliardi del suo bilancio per la cooperazione alla pianificazione familiare nel Terzo mondo. Poiché il budget annuale complessivo della cooperazione allo sviluppo è stato drasticamente ridotto a circa mille miliardi e lo sarà probabilmente ancora di più nella prossima finanziaria, Guidi riconosce che sarà molto difficile per l'Italia far fronte ad un impegno finanziario di quel tipo. In alternativa propone un approccio «integrato», che permetta all'Italia di finanziare un programma che includa non solo pianificazione familiare ma anche educazione e sanità. In questo modo - dice - forse potremo arrivare a spendere la cifra che viene richiesta all'Italia. Nel corso della conferenza stampa, mentre gli altri membri della delegazione la guardano allarmati, la Melandri scrive a mano un comunicato durissimo: «Occorre rendere concreto il diritto ad una procreazione libera e responsabile e per fare questo bisogna mettere mano alla borsa. Il cosiddetto "approccio integrato" significa in realtà che l'Italia rinuncia a fare la propria parte nel sostenere i progetti di pianificazione familiare e salute riproduttiva». Uscita di scena la deputata progressista, il resto della delegazione si chiude in stanza per un'ora e mezzo e mette insieme un contro-comunicato: «Si tratta di affermazioni assolutamente infondate e illegittime. Il ministro ha confermato più volte il suo personale impegno perché le raccomandazioni della Conferenza anche in tema di finanziamenti per i pro¬ grammi di popolazione possano venire rispettate. Inoltre l'Italia ha agito in piena sintonia con l'Unione europea, contribuendo al successo della Conferenza e non al suo fallimento». Quel che più li fa illividire, dicono gli altri membri della squadra italiana, è il fatto che la Melandri, assieme ad altri tre parlamentari, faccia parte della delegazione governativa. «Viene qui a spese del governo e poi si permette di sparare sulla delegazione», dice Tina Lagostena Bassi, presidente della Commissione pari opportunità. «Se deve criticare il governo perché non viene a spese del pds». E Antonio Golini, il demografo che da tre anni lavora sul testo della conferenza ed è l'uomo di punta della delegazione italiana qui al Cairo, aggiunge di non essere amareggiato ma «incazzato nero». Andrea di Robi'ant

Luoghi citati: Cairo, Italia