Aborto, al Cairo è il giorno del compromesso

Il Vaticano e l'Occidente d'accordo, «l'interruzione di gravidanza non è un mezzo di controllo delle nascite» Il Vaticano e l'Occidente d'accordo, «l'interruzione di gravidanza non è un mezzo di controllo delle nascite» Aborto, al Cairo è il giorno del compromesso Navarro: il documento è accettabile, potremmo anche firmarlo IL CAIRO DAL NOSTRO INVIATO Le notti bianche del Cairo sono forse terminate: era appena l'alba di ieri, un'alba umida, appiccicosa, con la nebbia che galleggiava pesante sulle rive del Nilo e nascondeva il primo taglio di sole, quando i monsignori del Vaticano hanno finito di concordare la posizione che avrebbero preso nell'ultima, decisiva, giornata del dibattito sull'aborto, ieri, venerdì di passione. Le campane dell'Istituto del Sacro Cuore, dove i monsignori sono ospitati in queste soffocanti notti cairote, hanno suonato per la prima preghiera del mattino, e da Zamalek e dalla città che si stendeva dall'altra parte del fiume pigro cominciavano ad arrivare, ovattati dal silenzio, i primi rumori del risveglio di 14 milioni di abitanti. I monsignori hanno reso grazia al Signore per averli illuminati sulla via della saggezza, e ora la loro risposta era che sì, che l'ormai famoso paragrafo 8.25 sull'aborto ora era «sostanzialmente accettabile». Non è molto di più di una linea di compromesso, un primo segnale di disponibilità dopo che in tutti questi giorni il confronto s'era inchiodato su una seria minaccia di rottura; ma intanto si esce dalla strozzatura che soffocava gli ambiziosi progetti della Conferenza, e si dà l'illusione - soltanto l'illusione, ancora - che questo Vertice della Popolazione possa non chiudersi con un fallimento: perché se così accadesse, sarebbe come sancire il riconoscimento dell'impossibilità dei governi a trovare un accordo sui problemi globali della vivibilità del pianeta. Ieri il Vaticano aveva avuto l'ultima mano da giocare: la commissione ristretta aveva studiato l'ulteriore estrema limatura del testo dell'8.25, dopo che la Santa Sede aveva respinto ogni volta tutte le precedenti formulazioni, e l'aveva passata alla delegazione romana. Prendere o lasciare, era stato il messaggio che l'aveva accompagnata. ((Abbiamo trascorso un'ultima notte in bianco», ha confermato il portavoce vaticano, Joaquin Navarro, ma alla fine nella grande sala silenziosa del Sacro Cuore ha prevalso la decisione di «una sostanziale ma non completa identificazione col testo del paragrafo». Che cosa davvero queste parole significhino, è materia di interpretazione diplomatica; e a voler esere franchi, il giudizio finale resta ancora sospeso, perché oggi, e forse anche domani, che per il calendario erano giorni di riposo, continuerà inve¬ ce una difficile discussione di princìpi. Mons. Martin, il capodelegazione, lasciando la sala del voto ieri sera, dopo una lunga sessione di trattative sulla traduzione esatta dei termini dell'accordo che era stato sancito in inglese, ha detto infatti: «Poiché l'aborto è materia che coinvolge altre parti del documento finale, e poiché non voglio prolungare ulteriormente questa discussione di oggi, allora io trattengo («withhold», in inglese, ndr) il consenso su questo paragrafo 8.25 fino al momento nel quale sarà chiusa la discussione sugli interi capitoli 7 e 8». A Tun Wirth, Ù sottosegretario Usa che stava uscendo dalla sala dei lavori, abbiamo chiesto a bru¬ ciapelo: «Ma allora, questa dichiarazione del Vaticano vuol dire che voteranno sì?». Lui ha risposto: «Possibile, è possibile». Wirth fa il diplomatico e disegna una prospettiva di ottimismo. Ma c'è anche chi crede, qui, nei saloni della Conferenza, che il Vaticano invece faccia solo tattica: messo mons. Martin alle strette dall'ul- timatum del mondo (o poco meno), non gli restava che incassare quanto intanto era riuscito a strappare in modifiche del testo originale dell'8.25, e riservarsi poi, per la fine, la sorpresa di un'astensione di voto, giustificata dalle molte contraddizioni che restano nel testo. Esempio: la pianificazione familiare. Il monsignore ha comunicato ieri all'assemblea che, dopo l'ultima formulazione dell'8.25 che esplicitamente rifiuta l'aborto come metodo di pianificazione familiare, il Vaticano ritira tutte le parentesi sospensive che aveva posto nell'intero documento «attorno al concetto del family planning». Quindi, esplicitamente il Vaticano l'accetta. Ma la pianificazione del Vaticano prevede solo «metodi naturali», non la contraccezione che invece è esplicitamente sancita dal planning di cui si parla qui, nella Conferenza. Come risolvere la contraddizione? Mah, alla fine è possibile che le notti bianche del Cairo non siano affatto termmate. Mimmo Candito ii portavoce del Vaticano Joaquin Navarro: «Il paragrafo incriminato è quasi accettabile» Il ministro per la Famiglia Guidi «Difficile trovare i soldi per la pianificazione delle nascite» L'on. Melandri (Ad): «Il governo non vuol spendere per il Terzo Mondo e affossa la Conferenza»

Persone citate: Joaquin Navarro, Melandri, Mimmo Candito, Navarro, Wirth

Luoghi citati: Cairo, Il Cairo, Tun Wirth, Usa, Vaticano