1974, per Kissinger missione L'Avana

F; Ut L'INTESA FALLITA 1974, per Kissinger missione L'Avana F; WASHINGTON U uno dei segreti più ermeticamente tenuti negli Usa, noto a tre soli funzionari, con il classico contorno da «giallo» diplomatico, incontri segretissimi, andirivieni di corrieri clandestini, pseudonimi e ingressi nascosti negli alberghi. «Temevamo fughe di notizie ed era un'operazione esplosiva», spiega William Rogers, all'epoca alto funziona¬ rio al dipartimento di Stato. L'operazione era un'iniziativa dell'allora capo della diplomazia Usa Henry Kissinger, 20 anni fa, con l'obiettivo di una normalizzazione dei rapporti con Castro. I particolari dell'ambizioso tentativo, protrattosi per 18 mesi e poi fallito, sono stati rivelati con l'anticipazione di un articolo che apparirà nella «New York Review of Books» e che si basa su documenti un tempo segreti oltre che su interviste a funzionari americani e cubani. Un documento attribuisce a Kissinger questa dichiarazione: «E' meglio trattare direttamente con Castro. Fategli sapere che ci stiamo muovendo in una nuova direzione, che vorremmo sincronizzarci con lui». L'articolo, intitolato «Dialogo con Castro, una storia nascosta», porta la firma di Peter Kornbluh degli Archivi della Sicurezza Nazionale, un'organizzazione privata di ricerca con sede a Washington, e di James Blight della Brown University. Era l'estate del 1974. Frank Mankiewicz, ex collaboratore del senatore Robert Kennedy, portò a Castro una lettera di Kissinger. Castro rispose inviando una scatola di sigari e un biglietto scritto di proprio pugno. Ma nell'arco di 18 mesi l'iniziativa andò a monte. Secondo funzionari cubani, l'amministrazione Ford guardava con terrore alla possibilità di fughe di notizie, con reazioni fortemente negative dell'elettorato anticastrista. Decisivo per il fiasco del tentativo promosso da Kissinger fu anche l'invio di 36 mila cubani in Angola per difendere il regime filosovietico al potere nel Paese. Al corrente dell'iniziativa erano Rogers, Kissinger e Lawrence Eagleburger, mentre il presidente Ford sapeva dei contatti ma non dei dettagli. Per proteggere la segretezza delle comunicazioni telefoniche, Eagleburger adottò lo pseudonimo di «Henderson» e la controparte cubana Ramon Sanchez Parodi si fece chiamare «José Viera». Il primo abboccamento fra americani e cubani ebbe luogo all'aeroporto La Guardia 1*11 gennaio 1975 e un altro all'Hotel Pierre, sempre a New York. Un terzo incontro avvenne nell'aeroporto di Washington, [e. st.] Una zattera con cinque profughi cubani vicino alle coste della Florida

Luoghi citati: Angola, Florida, L'avana, New York, Usa, Washington