Rivoluzione in caserma, entrano le donne di Giovanni Bianconi

La riforma di Previti: drastici tagli alle strutture militari, dieci anni per cambiarle La riforma di Previti: drastici tagli alle strutture militari, dieci anni per cambiarle Rivoluzione in caserma, entrano le donne » Nasce l'esercito dei volontari ROMA. Riduzione degli organici e dei presidi militari; servizio di leva più breve; ingresso dei volontari, a termine e permanenti. E poi le donne: anche loro potranno portare la divisa e le stellette. Cambierà così il «modello di difesa» italiano, l'organizzazione di Esercito, Aeronautica e Marina, secondo il disegno di legge approvato ieri dal governo. Ma i tempi non saranno brevi. Prima va approvata in Parlamento la legge, poi dovrà essere attuata, e il ministro della Difesa Previti avverte che ci vorranno almeno cinque o sei anni perché il nuovo sistema «entri a regime». «Il disegno di legge che abbiamo varato spiega il ministro - costituisce la parte strutturale del lancio del nuovo modello di difesa, perché stabilisce l'organico delle forze armate nei prossimi anni, con un modello basato sul principio di meno quantità e più qualità». Meno quantità vuol dire un taglio netto degli organici, che scenderanno di circa 80.000 unità: a «rivoluzione» completata, i militari passeranno dagli attuali 330.000 a circa 250.000. Di questi la gran parte, 150.000, staranno nell'Esercito, 60.000 nell'Aeronautica e 40.000 nella Marina. A fronte della riduzione degli uomini, ci sarà anche il taglio delle strutture, cioè dei presidi militari di terra, cielo e mare. Qualche esempio: nell'Esercito saranno soppressi 4 alti comandi su 10, tutti i 12 comandi intermedi territoriali e 30 dei 55 distretti militari esistenti; nell'Aeronauti- ca rimarrà un solo comando operativo di regione aerea, e gli enti di supporto tecnico, logistico e amministrativo verranno ridotti di circa il 15 per cento; in Marina scompariranno uno dei 4 dipartimenti marittimi esistenti e due comandi su sei. Il disegno di legge prevede di realizzare queste riduzioni in circa dieci anni. Il piatto forte della riforma è l'introduzione dei volontari. Secondo il progetto del governo, «a regime» i volontari dovrebbero essere circa la metà dei componenti le forze armate, nell'esercito 70.000 unità. Chi vorrà arruolarsi potrà farlo per un periodo breve, da tre a cinque anni, oppure in via definitiva. I volontari che decideranno di abbandonare la divisa, comunque, saranno agevolati nella ricerca di un altro posto di lavoro: «Dopo la ferma da tre a cinque anni - annuncia Previti - è previsto un reimpiego agevolato nella Pubblica Amministrazione attraverso i titoli conseguiti, una volta terminato il periodo di ferma». Sui volontari, il nuovo modello di difesa punta molto, perché a loro saranno affidate la maggior parte delle mansioni operative. «Formeranno le brigate da impiegare per i compiti più delicati - spiega ancora il ministro - come le missioni all'estero». Entro tre o quattro anni, il nuovo esercito dovrebbe contare su sei brigate composte di volontari. E i militari di leva? A loro toccheranno impieghi più «leggeri», prevalentemente sul territorio nazionale, con un addestramento concentrato sul «minimo indispensabile di base e rivolto ad attività civili». Questo perché le esperienze fatte con i militari impegnati sul fronte dell'ordine pubblico (le operazioni «Vespri siciliani» in Sicilia, «Partenope» in Campania e «Riace» in Calabria) hanno dato, a giudizio del governo, «riscontri positivi non soltanto in relazione all'ordine pubblico, ma anche al rapporto tra cittadini e militari». Le riduzioni d'organico e il cambio di mansioni porteranno ad una riduzione graduale del periodo di ferma obbligatoria: se tutto andrà in porto, il ministro della Difesa prevede che alla fine la «naja» dovrebbe arrivare alla durata di sei mesi. L'ingresso volontario delle donne nelle Forze Armate è regolato dall'articolo 4 del disegno di legge governativo. In sostanza, dopo tante discussioni su questo tema, si prevede che le donne possano partecipare ai concorsi per il reclutamento di ufficiali e sottufficiali nei ruoli delle tre forze e nel corpo della Guardia di Fi¬ nanza. Ma per vedere le caserme al femminile ci vorrà tempo. Dopo l'approvazione della legge toccherà al governo emanare i decreti per organizzare l'arrivo delle donne militari, che dovrà avvenire «estendendo per quanto possibile le norme già in vigore per il personale maschile e quelle vigenti nel pubblico impiego in materia di tutela della condizione femminile». I reclutamenti e il numero delle unità da arruolare saranno stabiliti di anno in anno. Giovanni Bianconi Il servizio di leva durerà sei mesi Chi vuole potrà arruolarsi per un servizio breve di tre-cinque anni oppure in via definitiva «Un modello di difesa basato sulla qualità» olontari

Persone citate: Previti

Luoghi citati: Calabria, Campania, Riace, Roma, Sicilia