Duplice scippo nella brezza marina; secoli bui per l'Europa

Duplice scippo nella brezza marina; secoli bui per l'Europa AL GIORNALE Duplice scippo nella brezza marina; secoli bui per l'Europa I turisti non vanno spennati Un caldo pomeriggio d'agosto, in visita dai suoceri nel capoluogo pugliese, mia moglie ed io abbiamo deciso di assaporare la piacevole brezza marina nell'amena località di S. Spirito a pochi chilometri da Bari. Infausta decisione in quanto alla presenza di una «attenta» quanto ((partecipe» folla di bagnanti e visitatori sono stato vittima di uno scippo con strappo, rimanendo praticamente in mutande! Al danno materiale (perdita della patente di guida, del libretto degli assegni e di un centinaio di migliaia di lire) anche la beffa. E che dire della folla di spettatori rimasti totalmente impassibili? Dietro i loro sguardi pieni di commiserazione e i sorrisi lievemente ironici, è sembrato scorgere un atteggiamento omertoso. A seguito dell'accaduto, mi sono rivolto alla prefettura di Bari per un permesso provvisorio di guida negatomi in riferimento ad una circolare, e non già legge, risalente al 1955. E' mai possibile che la burocrazia funzioni a questi ritmi? Vissuta questa «emozionante» avventura, siamo partiti per una settimana di vacanza in quel di Pugnochiuso, località favolosa del Gargano. Un vero peccato che non fosse altrettanto favolosa la gestione del luogo! Innanzitutto tengo a sottolineare che il parcheggio auto era incustodito e distante due chilometri dall'albergo, con un servizio navetta notevolmente carente dalle ore 23 in avanti. Per non parlare delle relative camere da «frate trappista», secondo l'opinione di qualcuno, ovvero da «ospedale militare», secondo l'opinione di altri, e dire che il costo della pensione completa è di Lire 195.000 prò die. A questo bisogna aggiungere che il malcapitato turista è sottoposto a variazioni di prezzi senza plausibili motivazioni. E' mai possibile che un bicchiere d'acqua al mattino costi lire 500 e al pomeriggio lo stesso lire 1000? Infine, ci preme sottolineare la gestione del servizio spiag¬ gia: è possibile che per usufruire di un ombrellone e di due sedie sdraio il «tapino» debba sborsare da un minimo di lire 35.000 ad un massimo di lire 50.000 al giorno? I turisti vanno trattati da turisti e non spennati! Dispiace che un paesaggio tanto gradevole debba essere rovinato dall'avidità sfrenata di operatori turistici senza scrupoli. A conti fatti, si è trattato di una vacanza densa di emozioni e resa viva da un duplice scippo! Vincenzo e Angelica Frappampina Ceresole d'Alba (Cn) Rinascimento, modello finora irraggiungibile La Stampa di lunedì 29 agosto mi ha procurato gioia e, subito dopo, mi ha fatto sprofondare nella «naturai burella». Leggendo la splendida lettera del compianto vescovo di Molfetta, Tonino Bello, pubblicata nella sua rubrica da Oreste del Buono (che Iddio La benedica dottor Del Buono!), il cuore mi si è aperto alla speranza: credo che tanti altri lettori si siano anche commossi per quella lettera semplice dedicata dal vescovo Bello a coloro che non contano niente. Sfogliando il giornale, però, sono passato dalla gioia e dall'entusiasmo alla cupa depressione. In cronaca, un triste episodio accaduto in Normandia, a Mont Saint-Michel, mi ha testimoniato che l'essere umano della fine del secolo e del secondo millenio va sempre più imbarbarendosi. Come si può filmare, con le videocamere, invece di prestar soccorso o almeno di chiamare i vigili del fuoco, la scena d'una donna che muore nel tentativo di salvare figlia e marito risucchiati in una voragine di sabbia e di acqua? Pensate: in centinaia son rimasti a guardare un annegamento in diretta! Mi chiedo e chiedo ai lettori: siamo sicuri di essere, noi europei, più civili dei nostri antenati dei secoli bui? Una cosa è certa: stando così le cose, ai livelli dell'uomo rinascimentale, tanto auspicato, non ci arriveremo mai e poi mai. Tonino Luppino Direttore di 105 TV Sapri (Salerno) Patenti, danno e beffa nonostante «Librano» Ho sostenuto e superato l'esame di guida il 15 ottobre 1993 e a tutt'oggi, dopo 10 mesi (dieci mesi!!!), non mi è ancora stata rilasciata la patente. Questa primavera nella trasmissione Mi manda Lubrano un fun¬ zionario della Prefettura di Torino aveva assicurato che per lo meno agli sfortunati automobilisti nelle mie condizioni non sarebbero state inflitte multe. Non è assolutamente vero. Per non aver potuto esibire, non certo per colpa mia, la patente a un controllo delle forze dell'ordine, ho dovuto pagare una multa di L. 50.000. Sono uno studente del 1° anno di Giurisprudenza e so benissimo che gli articoli di legge vanno rispettati. Ma allora quante multe dovrò ancora pagare prima di venire in possesso di un documento che da mesi mi spetta di diritto? Per quanto tempo dovrò ancora violare la legge dal momento che per motivi di studio non posso fare a meno di usare la macchina? Potete aiutarmi a risolvere il mio problema? Marco Pistis, Casale Monferrato Gli uomini vengono prima delle bestie Mario Rigoni Stern nella prima pagina di «Tuttolibri» del 6 agosto scrive che gli animali non dovrebbero essere né maltrattati né ricevere cure superiori a quelle di cui dispongono (o non dispongono) gli abitanti del Terzo Mondo. Gli animali - di cui si dichiara conoscitore Mario Rigoni Stern - non possono scrìvere, parlare, sbandierare leggi o cavilli, difendere le proprie tesi se non attraverso i propri avvocati. Oppure tramite denti, unghie, leccate, sguardi, guaiti, cinguettìi. Si trovano a vivere, infatti, esautorati, in un mondo dominato ormai dagli esseri umani che hanno millenni fa preso il potere così come dopo altri uomini (questa volta civili, bianchi, occidentali, e animati da principi religiosi) avrebbero fatto con i loro simili di diverso colore, abitatori originari dell'Africa, dell'Asia e dell'America. Il pianeta delle scimmie, film tratto nel 1967 da un romanzo, può dimostrare come sarebbe la nostra vita se il rapporto di potere tra noi e gli animali fosse ribaltato. La messa a confronto tra i nostri animali deomestici e le popolazioni del Terzo Mondo ricalca il vecchio concetto mutile della guerra tra poveri: se si smettesse di dare granaglie ai colombi, riso soffiato e vaccinazioni ai cani, croccantini ai gatti, sparirebbe la fame nel Terzo Mondo? E' vero invece che la retorica obsoleta delle opere pie e della gerarchia sta forse vivendo una nuova stagione modaiola; venticin¬ que anni fa l'irruzione terrorìstica nell'area delle Olimpiadi di Monaco fece dire che «lo sport è sacro». E invece oggi, come probabilmente nelle epoche precedenti, tutti noi siamo esposti e non ci sono recinzioni che tengano fuori dal rischio, nonostante la maggior parte di noi abbia un'isola sacra che ritiene inviolabile. Scendendo dai piedistalli e rimboccandoci le maniche, scrìviamo invece se siamo o no capaci di abbattere i privilegi e di risolvere i divari e le ingiustizie umane, dopodiché tutti vivranno felici e contenti. E tra le ingiustizie da eliminare, non gerarchizziamo: oltre all'umanità del Terzo Mondo e agli animali fortunati esistono anche gli animali del Terzo Mondo. Che pensa di fare Rigoni Sten per loro? Seguono 19 firme di Napoli Roma, Torino e Rari Ho letto con attenzione la vostra lettera e riletto il mio articolo su «Tuttolibri». Rispondo brevemente: la fame non ha confini e gli uomini vengono prima delle bestie. Mario Rigoni Stern Un canile che funziona nel migliore dei modi Mi chiamo Giovanna Buscaroli e vorrei smentire la lettera pubblicata sulla Stampa il 4 settembre scorso. Nego nella maniera più assoluta di aver mai inviato alla redazione di alcun giornale la lettera da voi pubblicata. Considerato che non esiste altra Giovanna Buscaroli, volontaria del canile, ritengo che la lettera pervenuta alla vs. redazione sia un falso portante il mio nome. Nessuna delle affermazioni riportate in tale lettera corrispondono ad una pur minima verità ed affermo che ancora oggi continuo ad affiancare l'opera del cinoservizio, opera più che meritevole sotto ogni punto di vista controllabile in qualsiasi momento da chi abbia voglia di visitare il canile. Giovanna Buscaroli, Lugo