Storace dimissioni anti-Sgarbi di R. R.

AVVISO DI VENDITA IMMOBILIARE CON INCANTO In Commissione Storace dimissioni anti-Sgarbi ROMA. Francesco Storace, in arte «Epurator», abbandona la prima poltrona della sua carriera politica - la vicepresidenza della commissione Cultura della Camera in polemica con Vittorio Sgarbi, che della commissione è il presidente. E in tutta risposta, il critico-showman-onorevole replica a Storace: «Proporrò - dice Sgarbi un minuto di silenzio per le dimissioni del collega...». Un match che Storace chiude così: «Non perde occasione per esibire il suo cattivo gusto». La «crisi» ai vertici della commissione Cultura della Camera ha inizio ieri mattina a Capo d'Orlando, dove Storace - uno dei fedelissimi di Gianfranco Fini - sta trascorrendo i suoi ultimi giorni di vacanza. Appena lette sui giornali le ultime dichiarazioni di Sgarbi contro i giudici di Milano, Storace prende carta e penna e scrive al proprio capogruppo Raffaele Valenzise: «E' mia intenzione dimettermi dalla vicepresidenza della commissione per il fortissimo disagio di trovarmi ad aver sostenuto un presidente che giorno dopo giorno rovescia valanghe di insulti contro magistrati onesti che tanto bene hanno fatto al Paese». Racconta Storace: «Mi vergogno di averlo votato, non era mai accaduto in una commissione che i commessi dovessero sedare una rissa tra un presidente e un altro deputato». E Sgarbi gli ha risposto: «Storace sarà sicuramente sostituito da qualcuno che non lo farà rimpiangere. Probabilmente si è offeso di essere stato chiamato fascista quando ho detto che Di Pietro è sostenuto dai fascisti. Per esaltare Di Pietro rinnegano il duce». E Giusepppe Gambale della Rete ironizza: «Se si dimettesse anche Sgarbi, con l'eroico sacrificio di Storace prenderemmo due piccioni con una fava». [r. r.]

Luoghi citati: Milano, Roma