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Prossimamente Prossimamente UN BERGMAN INEDITO SU «PANTA» AVENEZIA s EICENTODICIOTTO pagine, tutte indedite, 60 fotografie, per dare voce a 49 grandissimi registi in una singolare esplorazione de¬ g pgli intrecci tra cinema e scrittura è il numero monstre di Panta, la rivista della Bompiani particolarmente curata da Elisabetta Sgarbi, che arriverà il 7 settembre alla rassegna di Venezia, e il 21 nelle librerie. Un lavoro di due anni, deus ex machina Enrico Ghezzi che firma l'introduzione a testi di Welles e Paradzanov, Kaige e Antonioni, Carmelo Bene, De Oliveira, Mamet per fare solo qualche nome. Un'unica sceneggiatura, pare bellissima, sinora sconosciuta, scritta da Bergman nel '74- 75 su commissione della Rai per una vita di Gesù mai realizzata. Invece ritratti, testimonianze, squarci di ricerca, sogni, mai rigorosamente per cinefili. Con pagine sorprendenti: un poliziesco di Chabrol tra allucinazione e realtà; un Diario di Coppola «tra la guerra del Golfo e Dracula»; il cane arrabbiato disegnato da Linch (è giurato alla Mostra) nei fumetti che pubblicava sul «Los Angeles Reader»; Renoir che, ragazzo, scopre il sesso in mostruosi rapporti della capra di famiglia con il caprone del vicino. E Bertolucci che racconta a Ghezzi di quando Moravia fece il «negro» per L'ultimo tango scrivendo le tre interviste che Léaud nel film fa a Marie Schneider: «Un fenomeno, era come se Alberto metabolizzasse all'istante nel suo cervello quello che io volevo». E di quando intervistò la Sandrelli facendone «un animale wittgensteiniano...». Diritti d'autore verso i 70 anni Molto fumo, niente arrosto. Per dire che la recente bocciatura in Senato dell'articolo 7 del decreto legge sull'editoria, cioè estensione del diritto d'autore da 50 (o 56) a 70 anni dopo la morte, è del tutto ininfluente sull'iter che la direttiva Cee deve seguire nel nostro Paese per essere recepita. «Deve» perché l'adeguamento è d'obbligo entro il 1° luglio '95, pena il deferimento dell'Italia alla Corte di Giustizia del Lussemburgo. L'articolo, che sembra non comprenda che uno stralcio dei 13 punti fìssati dalla Comunità, sarebbe stato inserito un po' alla garibaldina in un contesto improprio. E l'incidente politico che ne è nato, con Bossi che ha tirato in ballo gli interessi privati di Berlusconi nella Mondadori titolare delle opere di d'Annunzio in scadenza a fine anno e la risposta di Letta, potrebbe far pensare, a chi fosse malizioso, a una piccola manovra per mettere le mani avanti e scagionare in anticipo la casa di Segrate. Manovra non necessaria. Perché il disegno di legge che sarà preparato nei prossimi mesi finirà per non demonizzare nessuno. Recepirà le direttive Cee con in più la tutela degli interessi acquisiti da quegli editori che hanno liberamente pubblicato testi, come nel caso di Pirandello e di Svevo, usciti da anni di protezione. E molto probabilmente aprirà la via a una retrodatazione, così che proprio Pirandello e Svevo potrebbero ritornare sotto le ali di Mondadori e di Longanesi. Il che, sostiene Spagnol, sarebbe tutt'altro che ingiusto: perché chi si è impe gnato in investimenti culturali di peso non dovrebbe trarne il massi mo del beneficio? «A parte il fatto che a finire avvantaggiati sarebbe ro soprattutto gli eredi», aggiunge, con buona pace dei suoi diversa mente fieri avversari della scolasti ca e dei tascabili. Editori Riuniti un po' più oscuri Gli Editori Riuniti hanno di nuovo cambiato casa a Roma, sono andati a stare in largo Argentina. Sempre senza direttore editoriale, sempre senza prospettive certe. Ma vicini vicini a Botteghe Oscure. Caso, ma linconia, tenerezza o voglia di farsi sentire, finalmente, dagli ingrati compagni? [mir. app,"

Luoghi citati: Italia, Lussemburgo, Roma, Segrate, Venezia