Colpo miliardario da Tiffany di Franco Pantarelli

Colpo miliardario da Tiffany 7 ' ——' -w-. ^-— —— JC Colpo miliardario da Tiffany Violata la gioielleria dei vip NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Il piano era semplice e perfetto, la sua esecuzione è stata accurata e priva di nervosismi, e nella notte fra domenica e lunedì da Tiffany sono scomparsi gioielli per circa 2 miliardi di lire. Giacché c'erano, i due rapinatori si sono portati via anche le cassette che, attraverso le telecamere sparse dovunque, avevano registrato la loro prodezza, sicché ora bisogna accontentarsi della descrizione che di loro hanno fatto gli attoniti custodi: entrambi neri, uno alto e magro, l'altro piuttosto tarchiato. Come hanno fatto a entrare nel «Fort Knox delle gioiellerie»? La polizia dice di sospettare fortemente che i due siano stati aiutati da qualcuno all'interno, ma in realtà la loro azione, così com'è stata ricostruita, non mostra la necessità assoluta di una tale collaborazione. Di fatto, l'unica cosa di cui i due hanno preso accuratamente nota è stato l'orario del cambio di turno dei custodi. Sapevano che a mezzanotte quelli all'interno sarebbero stati sostituiti e si sono limitati ad aspettare l'arrivo dei nuovi. Li hanno osservati entrare da un angolo buio e quando è arrivato l'ultimo di loro lo hanno bloccato a pistole spianate. «Fai ciò che ti diciamo e non ti succederà nulla», gli hanno intimato. Quello ha annuito e loro gli hanno dato le istruzioni. «Entriamo insieme e tu dici che siamo tuoi cugini e che ci hai portato dentro per andare al bagno». Ma una volta dentro han- no disarmato gli altri custodi, li hanno legati e li hanno imbavagliati con del nastro adesivo. Poi, mentre quello tarchiato li teneva d'occhio, l'altro ha girato per i banconi e le vetrinette del negozio, svuotandole di anelli, bracciali, collane, orecchini, che provvedeva a infilare con calma in un sacco. Un inventario preciso dei gioielli mancanti non è stato ancora fatto, ma un primo calcolo dice che si tratta di almeno 300 pezzi, per un valore di circa un milione e 250.000 dollari. Naturalmente nel negozio c'era molto di più. Tiffany è la più famosa gioielleria del mondo, nota al grande pubblico anche per il delizioso film con Audrey Hepburn, e si sa che possiede gioielli assolutamente unici, ai quali attingono i ricchi e famosi del «jet set» internazionale. Ma a mezzanotte quei pezzi favolosi erano in cassaforte, e i due rapinatori non se la sono sentita di spingere la loro audacia fino a tentare di forzarla. Molto più importante, per loro, era impadronirsi del film girato dalle telecamere e che li vedeva protagonisti. Così, hanno costretto uno dei custodi prigionieri a portarli nella «sala operativa», hanno preso la cassetta e l'hanno messa nel sacco assieme ai «jioielli. Poi hanno di nuovo egato e imbavagliato il custode e se ne sono andati. A quell'ora, e per di più a cavallo di due feste, la domenica e il Labour Day, perfino le centralissime strade al cui incrocio si trova la gioielleria, la Fifth Avenue e la 57a Strada, erano deserte. Il tutto è durato non più di un'ora, non un colpo è stato sparato, nessuno è stato ferito. Un lavoro estremamente «pulito», insomma, tanto che ieri - nei commenti che si sentivano fra la gente accorsa in massa a «vedere» - si poteva percepire una specie di ammirazione per i due rapinatori. I Lloyd's, presso cui la gioielleria Tiffany è assicurata, hanno subito offerto una ricompensa di 25.000 dollari a chi fornisca informazioni atte a prenderli. Ma la polizia dubita che possa servire a qualcosa. In questi casi, infatti, la speranza è che qualcuno possa tradire i ladri durante l'opera di «piazzamento» del bottino. Ma la tecnica e la freddezza che i due hanno messo in mostra dice che si tratta di due «professionisti veri». E' molto probabile quindi che già prima del colpo sapessero dove portare i gioielli e come «riciclarli». Questa è la rapina più «costosa» che Tiffany abbia mai subito nei suoi 157 anni di storia, ma non la prima. La sua fama di tesoro «inattaccabile» ha sempre solleticato la fantasia dei ladri, e non sono pochi quelli di loro che possono vantare di avere espugnato il fortilizio. L'ultima volta è avvenuto nel 1982: un uomo e due donne, elegantemente vestiti, stavano esaminando anelli e orecchini con aria incerta e innocente. Il commesso li osservava vigile e cortese, ma bastò un momento di distrazione perché quelli scomparissero, con indosso gioielli per 300.000 dollari. La direzione ha reagito con compassata dignità. E' stato commesso un furto, diceva un suo laconico comunicato, ma martedì mattina alle nove saremo aperti come al solito. Franco Pantarelli La polizia a caccia della «talpa» che li avrebbe aiutati Una scena dal film «Colazione da Tiffany», con George Peppard L'indimenticabile Audrey Hepburn, affascinata dalle vetrine del gioielliere

Persone citate: Audrey Hepburn, George Peppard, Knox

Luoghi citati: New York