Un fondo per vittime del racket di R. Cri.

Forse entro fine anno cambieranno ancora i contestati simboli automobilistici Istituito ieri Un fondo per vittime del racket ROMA. Il decreto di applicazione delle norme antiracket è stato firmato ieri, a Palazzo Chigi, dai ministri dell'Interno e di Grazia e giustizia. «Il regolamento non ha contenuti rivoluzionari - ha precisato Roberto Maroni - ma è una risposta che le vittime del racket aspettavano da tre anni: l'istituzione del fondo di sostegno». Per ottenere i contributi a favore delle persone vittime di estorsione, non sarà più necessario che le domande di rimborso vengano presentate dai consigli nazionali dei relativi ordini professionali o da una delle associazioni nazionali di categoria: «D'ora in poi - ha proseguito Maroni - sarà istituito presso le prefetture un albo al quale potranno iscriversi senza alcuna eccezione anche le associazioni non riconosciute, favorendo così il processo associativo, che è una delle nuove conquiste nella lotta alla criminalità e al racket». «Le associazioni, le fondazioni e i comitati aventi tra gli scopi sociali quello di prestare assistenza e solidarietà ai soggetti colpiti da fenomeni estorsivi che richiederanno l'iscrizione all'albo - ha detto ai giornalisti, illustrando il regolamento antiracket, il ministro della Giustizia Alfredo Biondi - dovranno essere costituiti da almeno un anno, e dimostrare di operare in questo specifico settore; i suoi associati non dovranno aver riportato condanne per i reati previsti dall'art. 416-bis o per quelli di associazione finalizzata al traffico di droga». Biondi ha detto, inoltre, che per usufruire dei benefici di legge lè associazioni antiracket dovranno dimostrare che i propri iscritti non abbiano riportato condanne per peculato, concussione e corruzione. [r. cri.]

Persone citate: Alfredo Biondi, Maroni, Roberto Maroni

Luoghi citati: Roma