Un «avviso» al presidente Saint-Gobain

Tangenti a Parigi Tangenti a Parigi Un «avviso» al presidente Saint-Gobain PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Cinque ore d'interrogatorio non sono bastate a Jean-Louis Beffa, presidente di Saint-Gobain, per convincere il giudice che il suo gruppo (vetro e materiali da costruzione) era estraneo a quella oscura storia di tangenti in favore del governativo Parti Républicain. Così Renaud van Ruymbeke, il Di Pietro francese, l'ha incriminato. Beffa è il terzo grande «patron» transalpino a incorrere nei rigori della legge. Per la classe industriale, un tempo intoccabile, arrivano giorni difficili. Al centro dell'inchiesta, una bustarella di un miliardo e 100 milioni che una filiale Saint-Gobain avrebbe versato per ottenere un maxi-contratto dalla città di Nantes. Mediatore, l'industriale René Trager, che la incassò su un conto svizzero per girarla - secondo le accuse - a un consigliere comunale pr. Oltre a un brutto colpo per l'immagine di Saint-Gobain, azienda conosciutissima in Europa, rincriminazione rinfocola ancor più le voci che già da qualche mese correvano sui finanziamenti occulti del pr. Van Ruymbeke vi si imbattè mentre indagava sull'affaire Urba-Gracco, una finanziaria di copertura grazie a cui il ps incamerava negli Anni 80 tangenti e contributi illeciti. Da allora il magistrato ha riscontrato molte irregolarità nelle finanze del Parti Républicain. Il segretario Longuet e il presidente Léotard, entrambi ministri, sono nell'imbarazzo più totale. E lo scandalo indebolisce la coalizione di Balladm-. Oltretutto, il centro-destra non può neppure prendersela pubblicamente con Van Ruymbeke: l'ha incensato per troppi mesi quando metteva a nudo la corruzione in casa socialista. [e. b.l

Persone citate: Beffa, Di Pietro, Longuet, René Trager, Van Ruymbeke

Luoghi citati: Europa, Parigi