Che sollievo con Woody si torna a ridere di Lietta Tornabuoni

Torino, strozzini a luci rosse A Venezia applausi e divertimento per «Pallottole su Broadway», ultimo film del regista Che sollievo, con Woody si torna a ridere SVENEZIA PARI e spettacolo, la realtà derealizzata e l'irrealtà emozionante, le strade dove s'uccide con sbrigativa indifferenza e lo show dove ogni minimo evento si dilata a diventare passione: proprio come qui, adesso. «Bullets over Broadway» (Pallottole su Broadway), il nuovo film scritto e diretto da Woody Alien presentato fuori concorso alla Mostra del cinema, interpretato da John Cusack, Chazz Palminteri, Dianne Wiest e altri attori magnifici, ambientato a New York negli Anni Venti, non è privo di significati: ma è soprattutto una commedia molto molto divertente, un incanto, un piacere. Giudizi: «E' una grande attri- cetta». Progetti: «Una commedia musicale da "Il gobbo di Notre Dame" intitolata "Quasimodo Jones"». Filosofie: «L'amore è una cosa molto profonda, il sesso è questione di pochi centimetri». Dialoghi: «La battuta suona bene, ma dimentico sempre la seconda parte», «E': "... o non essere"»; «Dipingo un quadro ogni giorno, lo guardo e poi lo sfregio», «Nel tuo caso, è un'ottima idea»; «Avete innalzato il coito a forma d'arte?», «Non solo il coito, anche i preliminari». Show con ballerine intitolati «Via col ventre»; gangster che riferiscono al boss la compiuta uccisione di quattro avversari con un laconico: «Fatto»; cagnetti cihuahua «con una punta di dobermann», Martini molto secchi; un attore preoccupante perché bulimico, guarito ma pronto al minimo stress a riprendere a mangiare come un lupo e a ingrassare tanto da doversi mettere il busto (è il bravissimo Jim Broadbent); fughe, inseguimenti, pistole fiammeggianti dietro le quinte, e i critici che l'indomani loderanno quel remoto suono di spari che dà al testo teatrale un senso di straniata minaccia. Da un quarto di secolo Woody Alien gira un film l'anno, a volte due: e ogni film è sempre atteso con gioia e curiosità dagli spettatori che lo amano come un garante di intelligenza, di comicità raffinata e insieme semplice, di desolazione, di autoironia dubbiosa, e che si riconoscono (o vorrebbero riconoscersi) nei suoi personaggi ilari, turbati da dilemmi etici, imbranati nell'amore. Questa volta l'aspettativa era persino maggiore, perché di «Bullets over Broadway» si ignorava tutto: e alle prime proiezioni veneziane il successo è stato assoluto, felice, entusiasta, magari segnato dopo tanti film tragici da una sorta di sollievo un po' vigliacco, dall'abbandono all'euforia del divertimento. Spari e spettacolo. Un giovane commediografo impegnato accetta, pur di poter mettere in scena un suo dramma, che la produzione sia finanziata da un potente boss criminale, deciso a far con¬ tenta la ballerina sua amante con aspirazioni d'attrice. «E' un patto col diavolo», e un compromesso tira l'altro: la ballerina recita orrendamente, «fa venir voglia di soffocarla con un cuscino», ed è anche prepotente; più virulento di lei è il gangster sua guardia del corpo che non l'abbandona un attimo e durante le prove s'impiccia, interviene, critica, proibisce, suggerisce cambiamenti e dialoghi. Il gorilla si rivela un ottimo teatrante, il successo dello spettacolo è dovuto a lui che vi ha introdotto il linguaggio accessibile della realtà, che da uomo senza compromessi uccide la ballerina perché rovina le sue battute, che vendicativamente viene ammazzato e muore per l'arte. Il commediografo invece, tteigognoso delle proprie oscurità intellettualistiche, capisce d'aver sbagliato mestiere, recupera la ragazza che lo ama e se ne torna in provincia. Una volta tanto, lieto fine: con morte e rinuncia. Lietta Tornabuoni

Persone citate: Chazz Palminteri, Dianne Wiest, Jim Broadbent, John Cusack, Woody Alien

Luoghi citati: New York, Venezia