Olgiata il supertestimone non scioglie i misteri

Pigiata, il supertestimone non scioglie i misteri Roma: lungo interrogatorio per Finocchi, dirigente del Sisde in carcere con l'accusa di peculato Pigiata, il supertestimone non scioglie i misteri L'ex 007 era l'amante diAlberìca: «Su quell'omicidio non so nulla» ROMA. Non si era costituito perché, disse al suo avvocato, voleva evitare la scomodità del carcere militare. Ma poi i carabinieri l'hanno arrestato, cinque giorni fa è stato estradato dalla Svizzera e adesso l'ex capo di gabinetto del Sisde Michele Finocchi aspetta in una cella di Forte Boccea di comparire davanti al tribunale che lo deve giudicare per peculato e associazione a delinquere, il 20 settembre prossimo. Ma nel frattempo, l'ex 007 riceve le visite di altri magistrati, e ieri, nel carcere militare, è arrivato il primo, Cesare Martellino, che indaga sul «delitto dell'Olgiata», l'assassinio della contessa Alberia Filo Della Torre uccisa il 10 luglio 1991. In quell'inchiesta Michele Finocchi è testimone, alcuni dicono addirittura «super», perché fu tra i primi ad arrivare sul luogo del delitto (chiamato dal personale di servizio che sape¬ va dei suoi rapporti con la contessa), perché risulterebbe che fu amante di Alberica, perché saprebbe qualcosa di alcuni conti svizzeri dietro i quali potrebbe esserci la soluzione del «giallo». Ma lui, Finocchi, nega di sapere più di quanto già detto in passato, dice di non essere testimone di nulla, di non poter fornire particolari utili alle indagini. Insomma, a sentire lui, l'ex spia col delitto dell'Olgiata non c'entra. L'interrogatorio di ieri è durato alcune ore, c'erano solo il giudice e il testimone, e domande e risposte sono coperte dal segreto istruttorio. Ma nei giorni scorsi Finocchi aveva ricevuto a Forte Boccea la visita di uno dei suoi avvocati, al quale aveva ripetuto anche la sua versione sull'omicidio della contessa, quella secondo la quale l'ex 007 non avrebbe alcun mistero da chiarire. Nega di essere mai stato l'a¬ mante della signora Alberica, Finocchi, ma la sua testimonianza è smentita da quanto risulta in altri procedimenti. L'ex comandante del Reparto operativo dei carbinieri di Roma, il colonnello Vitagliano, ha testimoniato che «fu accertata un'amicizia particolare, molto forte, tra la contessa Filo della Torre e Michele Finocchi». E alcune amiche della nobildonna assassinata avrebbero confermato questo legame, cresciuto proprio mentre si indeboliva il rapporto di Alberica col marito Pietro Mattei, il quale ha invece sempre sostenuto che tra lui e la moglie tutto filava liscio. Un'altra testimonianza riferisce di un regalo, un costoso collier d'oro, ricevuto da Alberica un mese e mezzo prima di morire, proprio dall'ex 007, accompagnato da un bigliettino: «Spero proprio che con questa collana ti strozzi». Il sigillo ad una lite fra i due dopo che la contessa s'era presa l'incarico di arredare un nuovo appartamento di Finocchi. Il testimone però negherebbe di aver mai scritto quel biglietto, battendo sempre sullo stesso tasto: tra lui e la contessa assassinata c'era solo amicizia. Niente rivelazioni, dunque. Nemmeno sui complicati conti svizzeri della famiglia Mattei, intestati anche ad Alberica. Ma non è detto che il giudice Martellino sia rimasto soddisfatto delle dichiarazioni di Finocchi, altre indagini dovranno accertare se l'ex spia ha detto la verità. E nel frattempo a Forte Boccea arriveranno altri magistrati, compresi quelli che indagano sul conto ginevrino FF2927 (da cui transitò una parte della maxitangente Enimont) e il cui titolare, il finanziere Giancarlo Rossi, annovevarava tra i suoi clienti famosi anche Michele Finocchi. [gio. bia.] Fu tra i primi ad arrivare sul luogo del delitto L'ex capo di gabinetto del Sisde Michele Finocchi

Luoghi citati: Alberica, Roma, Svizzera